11 Dicembre 2022
Mentre si giocavano i quarti dei Mondiali in Qatar, con la Francia che ha battuto l'Inghilterra e il Marocco che ha battuto il Portogallo, su importanti burocrati Ue si abbattevano pesanti accuse di corruzione. L'ex eurodeputato Antonio Panzeri "è sospettato" di essere intervenuto "politicamente con i membri" che lavorano al Parlamento Europeo "a beneficio di Qatar e Marocco, contro pagamento". Panzeri insieme ad altri tre membri del Parlamento Ue - compreso l'italiano Luca Visentin - è coinvolto nel caso di "corruzione di funzionari e membri degli organi delle Comunità europee e di Stati esteri, riciclaggio e associazione per delinquere". Ma non è finita, a casa della vicepresidente del Eva Kaili sono stati trovati "sacchi di banconote". Insomma, c'è del marcio nel Parlamento Ue, e ora sta venendo fuori.
Tra gli indagati risulterebbe pure Niccolò Figà-Talamanca, segretario generale dell'Ong No Peace Without Justice. Quella, appunto, fondata da Emma Bonino. Ma andiamo con ordine. La No Peace Without Justice ("Non c’è pace senza giustizia") è una organizzazione senza scopo di lucro legata al Partito Radicale Transnazionale. E' stata fondata nel 1994 dopo una campagna dello stesso partito volta a istituire un Tribunale penale internazionale per l’ex-Jugoslavia e la Corte penale internazionale.
Il segretario della Ong, secondo le accuse, sarebbe stato forse pagato da un regime che calpesta i diritti umani. Tutto questo per per far parlare bene dei Mondiali di calcio che si giocano in Qatar. “Niccolò ha una vasta esperienza sul campo, avendo condotto operazioni su larga scala in materia di diritti umani e diritto umanitario in ambienti di conflitto e post-conflitto, e in campo politico e diplomatico”, si legge sul sito ufficiale della No Peace Without Justice.
E ancora: "Niccolò ha fornito consulenza a numerosi governi e istituzioni sulla creazione e sulla metodologia operativa delle istituzioni internazionali di giustizia penale e altri processi di responsabilità. Nel luglio 1998 ha rappresentato la delegazione della Bosnia-Erzegovina alla Conferenza Diplomatica che ha adottato lo Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale, e alle successive sessioni delle Commissioni Preparatorie e dell’Assemblea degli Stati Parte".
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