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Stazioni di polizia cinese in Italia, sono 11. Safeguard Defenders: "Servono per arrestare i dissidenti scappati all'estero"

Pechino sostiene che gli uffici svolgano solo pratiche burocratiche, ma l'intelligence vuole vederci chiaro. Il sospetto è che vengano usati per cercare, e arrestare, i dissidenti scappati all'estero

06 Dicembre 2022

Stazioni di polizia cinese in Italia, Safeguard Defenders: "Servono per arrestare i dissidenti scappati all'estero"

In Italia ci sono 11 "stazioni di polizia" cinesi non ufficiali. È il Paese che ne ospita di più, perlopiù non autorizzate. Mentre nel mondo si contano 100 unità in almeno 53 Paesi sparsi. Da Pechino, la motivazione che esce riguardo la presenza delle forze dell'ordine sul territorio è quello di svolgere solo pratiche burocratiche ma un'indagine di Safeguard Defenders, un'ong basata a Madrid spiega che le cose vanno diversamente.

Stazioni di polizia cinese, 11 in Italia. L'indagine di Safeguard Defenders

Le stazioni di polizia servirebbero infatti per cercare, e arrestare, i dissidenti scappati all'estero. La lista negli ultimi mesi si è allungata di 48 indirizzi dopo che a settembre ne veniva certificata la presenza di "sole" 54. Nel nostro paese sono presenti tra Prato, Firenze, Milano, Roma, Bolzano, Venezia e in Sicilia e servirebbero secondo il rapporto e servirebbero per "monitorare", intimidire e in alcuni casi rimpatriare i cittadini cinesi che vivono all’estero.

In Europa oltre all'Italia le ospitano Francia, Olanda, Spagna, Croazia, Serbia e Romania. Riguardo le attività di pattugliamento sono state trovate prove di un sistema di videosorveglianza in aree residenziali, "ufficialmente per scoraggiare crimini". L'Italia ne ha in abbondanza, complice la numerosa popolazione cinese in Italia (sono 330mila secondo i dati Istat del 2021). Pechino spiega che sono soltanto "stazioni di servizio".

Più nello specifico servono ad assistere i propri connazionali nelle procedure burocratiche, tra cui il rinnovo di passaporto o patente di guida. Ma la versione, appunto, sembrerebbe essere diversa. "Monitoriamo i dati cinesi e ad aprile abbiamo ricevuto informazioni dal ministero della Pubblica informazione che hanno mostrato che 210mila persone sono state persuase a rientrare in un solo anno", ha commentato Laura Harth, direttrice della campagna di Safeguard Defenders. 

Tra di loro presenti persone corrotte fuggiti all'esterno per scappare dall'operazione Fox Hunt, una grande campagna fortemente voluta dal presidente Xi Jinping.

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