04 Novembre 2022
Un licenziamento di massa di metà della forza lavoro. Ecco cosa è accaduto a Twitter nelle ultime ore, a mano del recente acquirente Elon Musk. Il noto imprenditore ha infatti deciso di eliminare 3700 posti di lavoro dalla società del rinomato social media Twitter, nel tentativo di ridurre i costi del sistema.
Musk, che ha recentemente acquisito la piattaforma media per 44 miliardi di dollari, intende anche invertire la politica dell’azienda sul lavoro da remoto. Vorrebbe infatti richiedere ai dipendenti rimanenti di presentarsi fisicamente al lavoro negli uffici, anche se potrebbero essere fatte alcune eccezioni.
Un gruppo di ormai ex dipendenti di Twitter si è mobilitato subito dopo la notizia del licenziamento ed ha presentato una class action presso il tribunale di San Francisco, contro l’azienda di Elon Musk. L’accusa è quella di non aver ricevuto il preavviso di 60 giorni, come previsto dalla legge, ma di aver appreso del licenziamento solo a sistema non più accessibile.
Le modalità di licenziamento sarebbero state decise da Musk, insieme a un team di consulenti specializzati. Sembra che ai lavoratori licenziati senza preavviso verranno quantomeno offerti 60 giorni di indennità di fine rapporto.
Dopo che l’imprenditore ha acquisito il social, ha già operato consistenti tagli nel nucleo manageriale, compreso il licenziamento dell’ex CEO ed altri top manager del social media. L’ultima sua iniziativa è prevedere per il prossimo futuro una tassa mensile di 8 dollari per gli utenti di Twitter che vogliono avere la ‘spunta blu’ che verifichi il loro account.
Le misure di riduzione dei costi arrivano quando Musk affronta le preoccupazioni degli inserzionisti, la fonte della maggior parte delle entrate di Twitter, che temono un aumento di contenuti inappropriati, derivanti dai suoi piani per allentare le regole di moderazione dei contenuti sulla piattaforma.
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