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Elezioni Israele, si torna alle urne: è la quinta volta in 43 mesi, favorito Benjamin Netanyahu

Netanyahu cerca la rivincita. Importante sarà la percentuale di voto degli arabi israeliani e degli ebrei ortodossi. Sbarramento al 3,25%, 12.500 seggi

01 Novembre 2022

Israele torna a votare, oggi aperti i seggi per le elezioni legislative

Quinte elezioni legislative in meno di quattro anni per Israele, che potrebbero segnare il ritorno al potere dell'ex primo ministro Benjamin Netanyahu. I seggi elettorali hanno aperto oggi alle 7 (le 6 in Italia) in tutto il Paese e dovrebbero chiudere alle ore 22 (le 21 in Italia). 

Elezioni Israele, urne aperte dalle 21 (ora italiana)

I 6,7 milioni di elettori sono chiamati a esprimere in 12.500 seggi le loro scelte fra circa 40 liste. Alle 22 locali (le 21 in Italia) le reti televisive nazionali divulgheranno i rispettivi exit-poll, mentre gli ultimi sondaggi confermano un  equilibrio fra il blocco delle destre di Netanyahu e i suoi avversari guidati da Yair Lapid. Nel timore di attentati, i valichi con la Cisgiordania sono stati chiusi. In Israele 18 mila agenti vegliano sull'ordine pubblico.

A partire dal 1996 lo Stato ebraico ha scalato la classifica e raggiunto il primo posto al mondo dei Paesi con più elezioni: all’incirca ogni 2 anni e 4 mesi.

Elezioni Israele, lo stallo politico

La ragione di questo prolungato stallo politico, a detta dei sondaggi, è che nessuno dei due blocchi contrapposti, quello di Netanyahu e quello del centrista Yair Lapid, avrebbe i fatidici 61 seggi su 120, che assicurano la maggioranza. Il fronte di Netanyahu è fermo a 60, il suo avversario tra i 56/57 al massimo. Il secondo motivo dello stallo è la progressiva scarsa affluenza dell'elettorato, stanco ormai di un Paese la cui situazione non sembra progredire.

Importante sarà monitorare la percentuale di voto degli arabi israeliani. Così come, sul fronte opposto, quello degli ebrei ortodossi.

La Knesset, camera unica del parlamento israeliano, ha 120 seggi. La soglia minima da raggiungere per governare è 61 deputati. Per ora, i sondaggi accreditano il campo di Netanyahu, compresi estrema destra e i due partiti ultraortodossi, a 60 seggi e quello di Lapid a 56, con i partiti arabi non schierati a 4. Ma, nell'attuale panorama politico frammentato, gli equilibri possono spostarsi in base all'affluenza o al numero dei partiti che riescono a superare la soglia di sbarramento del 3,25%, ricorda oggi il quotidiano Yedioth Ahronoth.

Elezioni Israele, Netanyahu potrebbe vincere

Netanyahu, sembra essere favorito a questo turno elettorale. Il Leader del Likud, lo storico partito della destra israeliana, ha una solida base fra gli elettori più poveri, religiosi, abitanti in piccole città e con opinioni più radicali contro i palestinesi. Lapid ha il sostegno degli elettori laici e dei grandi centri urbani. Gli arabo israeliani, circa il 20% dell'elettorato, potrebbero fare la differenza. E' un elettorato con alti livelli di astensione, ma chi vota sceglie il campo di Lapid oltre ai tradizionali partiti arabi. Se la loro affluenza sarà molto bassa, Netanyahu potrebbe vincere. Cruciale sarà anche la soglia di sbarramento, perché i voti di chi non supera il 3,25% andranno persi. Due storici partiti della sinistra alleati di Lapid, Laburisti e Meretz, sono a rischio. E la loro uscita dal parlamento sarebbe devastante per Lapid. Dall'altra parte, il superamento della soglia di sbarramento da parte del piccolo partito di destra focolare Ebraico sarebbe di grande aiuto per Netanyahu.

 

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