30 Settembre 2022
La tragedia del cosiddetto “incidente o sabotaggio” nel gasdotto del mare Baltico, ripropone il quadro drammatico della situazione in cui ci troviamo. Sia che i responsabili di questo atto di guerra siano stati i russi o che, come molti sostengono, sia stata la CIA americana, è riconfermato che la guerra che si sta lentamente e progressivamente sviluppando, è combattuta tra due colossi militari/nucleari: USA e Federazione Russa.
Non tutte le ragioni di questo stato di cose sono completamente comprensibili, anche se tutti i conflitti, nella storia del mondo, dalle Crociate fino alle guerre nel Medio Oriente, hanno sempre avuto alla base una motivazione economica. E l’Europa? L’Europa tace e si divide al suo interno. Le copiose basi militari americane, ben fornite di missili con ogive nucleari, collocate, attraverso il paravento della Nato, nei principali paesi del Continente, rappresentano certamente un fattore di influenza, di cui le Cancellerie europee hanno tenuto e devono tenere conto. Scegliere però tra armi “suasive” presenti nel nostro territorio ed armi “certe”, che stanno minacciando seriamente il nostro territorio, c’è un’enorme differenza, che non sembra essere stata valutata sino in fondo, dai nostri governanti italiani e soprattutto europei.
D’altronde in un momento in cui il mondo è dominato dalla politica, una politica truce, di fronti opposti che si combattono, che si insultano, che puntano alla “mors tua vita mea”, costi quel che costi, l’Europa è guidata da un gruppo di costosissimi burocrati, non eletti, che hanno in Ursula Von der Leyen, il loro sigillo più desolante. I risultati sono purtroppo palpabili ed è difficile negare che questa impotenza porti inevitabilmente all’inesorabile declino della UE. Peraltro quanto sta avvenendo rappresenta una escalation, che soltanto i media “progressisti” occidentali, avevano largamente sottovalutato. Prima di sferrare l’attacco, sembra ormai chiaro che Putin avesse studiato tutte le mosse e contromosse da compiere, come in un gioco di scacchi. L’uomo non è certo sprovveduto, come si vuol far credere, anche se totalmente detestabile. La favoletta che lui pensava di conquistare l’Ucraina in tre giorni, che lui aveva un cancro e stava per morire, che gli oligarchi si sarebbero rapidamente ribellati, provocandone la caduta, che il rublo e tutta l’economia russa sarebbe collassata in pochi mesi, si sono dimostrate delle angosciose barzellette. La realtà si sta tragicamente dimostrando ben diversa. Il blocco delle forniture di gas della Siberia, causato dalla tragedia del Mar Baltico, metterà in ginocchio l’Europa. Centocinquanta miliardi di metri cubi che transitavano ogni anno da 2 gasdotti North Stream, rappresentano un ictus micidiale all’economia non solo Continentale, ma anche del mondo. Siamo al “muoia Sansone con tutti i filistei”, senza che la volontà diplomatica delle grandi potenze, fra cui la UE, abbia fatto il necessario per esorcizzarlo. Le elezioni in Italia, con la vittoria netta dei partiti di opposizione, hanno bocciato la politica del Governo Draghi, decisamente a trazione PD. Diceva un vecchio marpione della politica democristiana: “Per vedere chi comanda veramente nell’Esecutivo, basta analizzare i nomi dei vertici della RAI”, che oggi hanno un inequivocabile colore. Ebbene siamo nell’Alleanza Atlantica, siamo solidali all’Ucraina, ma siamo anche favorevoli al massacro della nostra economia ed al rischio del conseguente massacro della nostra vita sociale?
La maggioranza dei media progressisti annunciano la imminente costituzione, nel nostro paese, di un governo spregiatamente definito “sovranista”, sul modello sembrerebbe peraltro di quelli di Francia, Germania, Olanda, Ungheria e Polonia. Tutto è da vedere e tutto è da mettere alla prova, anche in politica estera. Se però “sovranismo” coinciderà con “sopravvivenza”, evviva il sovranismo!
Di Pierfranco Faletti
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia