02 Agosto 2022
E' attesa alle 22.20 di questa sera presso l'aeroporto di Songshan, a Taiwan la a speaker della Camera dei rappresentanti americana, Nancy Pelosi. La tappa sarà la terza, proprio a seguito dello step in Malaysia, seconda tappa del suo tour in Asia, lo riporta il quotidiano dell'isola Liberty Times. La visita di Nancy Pelosi a Taiwan è importante perché sono 25 anni che nessuna delle più alte cariche USA mette piede a Taiwan negli ultimi 25 anni. Taiwan è contesa da Pechino che vorrebbe riconquistarla e teme che la Repubblica popolare di Cina possa intessere relazioni e scambi con paesi esteri: importantissima la sua produzione di microcircuiti e processori elettronici utili anche nell'industria bellica. In un certo senso la relazione con Taiwan è fondamentale per gli sviluppi bellici del futuro e per questo l'ostruzione alle relazioni internazionali di questo paese, Pechino le deve anche al suo alleato: Mosca. Ma sicuramente non è l'unica ragione alla base delle minacce da parte del reparto governativo di Xi Jinping.
Dopo gli annunci minacciosi di Pechino, riportati anche da una certa stampa cinese oltre che ribaditi sui social dal profilo di Hu Xijin, giornalista, ex direttore del Global Times, dopo 16 anni ha deciso di lasciare la guida del tabloid iper-nazionalista affiliato al più istituzionale Quotidiano del Popolo ed ex manifestante dell'89 a Piazza Tienammen, oggi twittatore seriale che è stato costretto a rimuovere il post di minaccia contro la speaker della camera a cui è seguito poi la chiusura da parte del social del suo account.
Ma non è stato l'unico ad usare toni forti: il portavoce del ministero degli Esteri, Zhao Lijian, ha dichiarato che "le forze armate cinesi non staranno a guardare", e che la Cina "prenderà sicuramente contromisure decise e forti a difesa della sovranità e integrità territoriale".
Pechino ha deciso di rispondere attraverso la sospensione dell'import di beni alimentari da oltre 180 imprese di Taiwan che dovrebbe causare "un duro colpo all'industria alimentare locale, tra agricoltura e pesca"", almeno nel brevissimo termine, allo stato indipendente, almeno finché quest'ultimo non riesca a trovare altri partner.
Ci sono poi le importanti segnalazioni da parte di agenzie di intelligence inglesi (riportate da Reuters, n.d.r.) che segnalano la presenza di velivoli militari e navi da guerra cinesi lungo la linea mediana dello Stretto di Taiwan, tuttavia l'esercitazione militare cinese è stata annunciata da tempo, ma questa deve muoversi lungo perimetri definiti. I confini sarebbe ro dunque stati valicati? No, perchè le navi non hanno valicato la linea di separazione. Eppure alcune fonti (occidentali n.d.r.) segnalano che la Cina ha toccato più volte la linea mediana , mossa militare che viene intesa come provocazione.
Sebbene inizialmente la Pelosi avesse deciso di annunciare una visita a Taiwan, paese che si sta adoperando per accoglierla questa sera stessa, il portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale americano, John Kirby, ha precisato ieri che "Pelosi non ha ancora annunciato una visita a Taiwan e sta a lei decidere". "Niente è cambiato nella politica degli Stati Uniti" verso Taiwan, "non ne sosteniamo l'indipendenza", ha ribadito.
Sia in Cina che negli Stati Uniti "c'è la separazione dei poteri e la Camera è un ramo indipendente" e quindi il governo americano non può impedire alla Pelosi di andare a Taiwan. Per questo la reazione di Pechino è stata giudicata eccessiva e il governo cinese "non dovrebbe creare una crisi" per questo. "Ci sono stati speaker e rappresentanti del Congresso che hanno visitato Taiwan nel passato", ha riassunto Kirby, che ha chiesto a Pechino che "non usi una visita come pretesto per alzare il livello della tensione".
Tuttavia a Washington certi posti non vanno ricoperti a caso e si attribuisce alla propria carica comunque un valore istituzionale, per questo la Cina non cede e afferma che la visita è giudicata "provocatoria" nei confronti del governo cinese: "Se una visita del genere si verifica, minerà anche le relazioni tra la Cina e gli Stati Uniti". E circa la visita del 1997 fatta dall'allora speaker della Camera Newt Gingrich, Pechino commenta così: "un errore iniziale non rende legittimo il quello seguente. Faremo tutto il possibile per difendere la nostra sovranità e integrità territoriale", ha concluso Zhang.
Intanto Taiwan annuncia che il proprio esercito è sempre pronto a difendere l'indipendenza dalla potenziale invasione cinese che potenzialmente potrebbe nascere dall'arrivo della speaker della Camera americana, Nancy Pelosi: "Stiamo preparando meticolosamente vari piani e le truppe adeguate saranno inviate per rispondere in linea con i regolamenti di risposta alle situazioni di emergenza e alla minaccia posta dal nemico".
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