07 Luglio 2022
Fonte: instagram Boris Johnson
Boris Johnson si dimette ufficialmente. Meno di tre anni fa, portò i conservatori alla più grande vittoria elettorale dal 1987. Ora, il primo ministro ha perso il sostegno dei suoi parlamentari ed è pronto a lasciare la guida del governo (in autunno). Come si è arrivati a questo?
Boris Johnson è giunto finalmente ad una decisione: rassegna ufficialmente le sue dimissioni come primo ministro britannico. Troppi gli scandali che lo hanno visto coinvolto, come i festini tenuti proprio quando la regina aveva perso il suo consorte, il principe Filippo, fino al recente scandalo che ha visto il suo vice Christopher Pincher dare il via a festini ad alto tasso alcolico e molestie sessuali nei confronti di giovani uomini e che il premier avrebbe ignorato.
Non sapeva nulla il primo ministro, esattamente come nulla sapeva durante il party-gate che lo coinvolse in occasione del lutto nazionale per la morte del principe consorte.
Adesso però i politici e membri dell'esecutivo non riescono a reggere la pressione mediatica e dopo le oltre 40 dimissioni avvenute tra ieri e oggi, Boris Johnson è stato finalmente costretto ad accettare di doversi dimettere ufficialmente.
È probabile anche che le dimissioni siano state fomentate da un'ingerenza eccessiva della Gran Bretagna nel conflitto in Ucraina. Ricordiamo infatti che Johnson ha deciso di incontrare Macron nel castello di Elmond in occasione del G7 proprio qualche giorno fa, prima che si insediasse la riunione ufficiale per poter parlare effettivamente della possibilità di ritardare un negoziato. La Gran Bretagna ha sostenuto l'Ucraina con 1,8 miliardi di sterline, volti all'acquisto di materiale bellico che Kiev sta già in parte usando. Una posizione non del tutto condivisa all'interno del corpus politico parlamentare britannico.
Boris Johnson inoltre ha assunto varie volte posizioni impopolari come quella mostrata durante la pandemia di covid-19 dove, con l'obiettivo di raggiungere prima l'immunità di gregge ed evitare le chiusure che stavano facendo capitolare le economie di tutto il mondo, lui disse di non voler chiudere e ricordò agli inglesi che dovevano prepararsi a perdere i loro cari. Una scelta razionale, presa con consapevolezza e altrettanto discutibile. Pochi giorni dopo Boris Johnson fu infettato dal sars cov 2 e fu ricoverato per due settimane in terapia intensiva.
Di Giorgia Prina e Maria Melania Barone
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