06 Luglio 2022
Johnson (fonte: LaPresse)
Il futuro di Boris Johnson a Westminster potrebbe avere i giorni contati. O forse le ore. È difficile infatti che BoJo nonostante quest'ultimo oggi mercoledì 6 luglio abbia dichiarato che "il governo va avanti nel suo lavoro" vada avanti imperterrito come ha deciso si mostrarsi oggi al question time alla Camera. Nelle ultime ore si sono dimessi 27 rappresentati del governo Johnson, circa il 20% dell'esecutivo, in seguito allo scandalo sessuale Pincher scoppiato negli ultimi giorni quando un deputato Tory ha cercato di molestare due uomini in un club.
Un golpe dunque che buona parte dei conservatori sta portando avanti contro Johnson, probabilmente stanchi delle continue storie di molestie sessuali legate al partito. Prima di questa settimana, erano già tre i deputati coinvolti in storie del genere, e soltanto nell’ultimo anno. Alcuni esponenti del partito indicano che vorrebbero cacciare il leader "già questa sera" e sfiduciarlo nella notte. Boris rigetta le dimissioni e anzi dichiara: "Il governo deve attuare il suo programma".
Ieri è stato il giorno dell'addio del ministro delle Finanze Rishi Sunak e quello della Salute Sajid David, i quali oggi hanno reiterato le motivazioni alla camera: "Insostenibile proseguire in questo governo, quando è troppo è troppo". Li hanno seguiti sottosegretari, come quello del Tesoro John Glen e Victoria Atkins alla Giustizia. E poi altri segretari privati, inviati speciali per il commercio, il vicepresidente del partito Bin Afolami, e uno dei fedelissimi come Willi Quince, viceministro dell'istruzione. Due giorni fa difendeva il suo leader a spada tratta in tv.
Tutti gli alti esponenti del governo sembrano concordi nel dire che sia "impossibile andare avanti così", e che "il primo ministro purtroppo non ha più la mia fiducia".
Il primo ministro Tory si difende, e nel question time alla camera di oggi replica alle accuse: "Il compito di un primo ministro nelle difficili circostanze attuali è di andare avanti come io intendo fare, avendo ricevuto un mandato popolare colossale". Poi punta il dito contro i suoi oppositori che lo invitano a dimettersi e ribadisce che lo fanno perché "sanno che altrimenti il governo attuerà il suo programma" sul rilancio economico e sul dopo Brexit, e i conservatori "vinceranno anche le prossime elezioni politiche". Infine esprime rammarico riguardo lo scandalo Pincher.
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