30 Giugno 2022
Settimana scorsa, dopo mesi di combattimenti furibondi, le truppe ucraine si sono definitivamente ritirate dalla città di Severodonetsk: sebbene un buon numero di soldati, asserragliato nel complesso industriale Azot, stesse ancora resistendo e infliggendo pesanti perdite al nemico, gli attacchi laterali dei Russi, e in particolare del temuto battaglione Wagner, ormai divenute la vera punta di sfondamento dell’esercito russo, hanno reso impossibile rifornire in modo sicuro la città di armi, munizioni e cibo, costringendo i difensori alla ritirata. Ora la stessa sorte potrebbe toccare a Lysychansk, ultimo avamposto militare in mano ucraina nella regione del Luhansk, e “città gemella” di Severodonetsk.
Se inizialmente le voci parlavano di una ritirata generale dell’esercito ucraino, sembra che ora un buon numero di soldato sia stato schierato per la difesa, se non altro, forse, per coprire il ritiro dei battaglioni più malconci e soprattutto delle armi pesanti. La posizione sopraelevata della città la rende una ottima posizione difensiva, e non c’è dubbio che gli ucraini riuscirebbero a infliggere pesanti perdite agli aggressori. La tattica ucraina sembra proprio essere quella di una guerra d’attrito: mantenere le posizioni finché si riesce a infliggere perdite al nemico, ritirarsi quando non è più possibile. Mariupol e Severodonetsk sono i due esempi di “città fortezza” difese fino allo strenuo proprio per degradare il più possibile i battaglioni russi, anche quando era chiaro che prima o poi sarebbero cadute.
Tuttavia anche i russi hanno cambiato tattica: la guerra si combatte tanto per città e villaggi quanto per strade e ferrovie, fondamentali per trasportare armi e munizioni che una guerra ad altra intensità come questa consuma a un ritmo voracissimo.
In questo caso, l’esercito russo ha anche ragioni simboliche per portare avanti l’offensiva a oltranza: la sua conquista significherebbe la piena riunificazione della Repubblica Popolare di Luhansk, lo stato-satellite separatista i cui uomini hanno dato un contributo notevole nel sostenere lo sforzo di Mosca.
Gli analisti militari prevedono una battaglia più rapida per Lysychansk che per la sua città gemella, duramente contestata anche attraverso controffensive violente che hanno più volte rischiato di alterare gli equilibri. Infatti, in questa area la situazione dell’esercito ucraino è piuttosto critica, la città è già sottoposta a un pesante bombardamento e persiste il rischio di un accerchiamento. È dunque probabile che gli ucraini ripieghino su posizioni più sicure. Tuttavia, bisognerà attendere gli sviluppi di un teatro che è già stato sede di numerosi colpi di scena.
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