24 Maggio 2022
La Russia ha bocciato il piano di pace dell'Italia per l'Ucraina perché basato su "fake". "L'Occidente ha abbracciato il desiderio di creare 'piani di pace' che dovrebbero portare a una soluzione della crisi in Ucraina. E andrebbe bene se si trattasse di avanzare opzioni che almeno in qualche modo tengano conto della realtà. Ma questo è solo un puro flusso di coscienza", ha scritto Il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev in un post su Telegram. Riferendosi sempre alle notizie di stampa sul piano italiano in quattro fasi, Medvedev ha affermato che "si ha la sensazione che non sia stato preparato da diplomatici" e che sia basato su "menzogne ucraine".
Parlando poi delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, Medvedev ha affermato che "non torneranno in Ucraina" e ha definito "le proposte per l'autonomia del Donbass nel quadro dello Stato ucraino ovvie sciocchezze e proiezioni a buon mercato". "Le decisioni sul loro destino - ha sottolineato Medvedev - sono state prese dalle repubbliche del Donbass alla fine e non torneranno indietro. Questo è inaccettabile per tutti coloro che ricordano il destino degli accordi di Minsk e l'uccisione di civili della Lpr e della Dpr", ha scritto ancora su Telegram, commentando le indiscrezioni trapelate sul piano italiano per risolvere la crisi ucraina.
La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, al World Economic Forum di Davos, in Svizzera, ha parlato dell'attuale situazione diplomatica in seguito alla guerra in Ucraina. "Kiev deve vincere. L'aggressione di Vladimir Putin deve essere un fallimento strategico". Lo dice la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, al World Economic Forum di Davos, in Svizzera.
"La guerra in Ucraina - ha affermato - sta mettendo in dubbio l'intero ordine internazionale. E' per questo che contrastare l'aggressione della Russia è un compito per l'intera comunità globale. Faremo tutto quello che possiamo per aiutare gli ucraini a vincere e a riprendere il futuro nelle loro mani. Per la prima volta nella storia l'Unione Europea - scandisce la presidente - fornisce aiuti militari a un Paese sotto attacco. Stiamo mobilitando tutto il nostro potere economico. Le nostre sanzioni e l'azione spontanea sanzionatoria delle aziende stanno impoverendo l'economia russa e la macchina da guerra del Cremlino", ha poi assicurato von der Leyen.
La presidente ha accusato Putin di sfruttare "il grano e la fame" a fini di "potere", bloccando le esportazioni alimentari di Russia e Ucraina. "L'artiglieria russa bombarda i granai in tutta l'Ucraina deliberatamente - afferma - le navi da guerra russe nel Mar Nero bloccano le navi ucraine piene di grano e di semi di girasole. Le conseguenze di questi atti vergognosi sono lì da vedere. I prezzi del grano a livello globale stanno salendo alle stelle e sono i Paesi fragili e le popolazioni vulnerabili che soffrono di più".
"I prezzi del pane in Libano - ha proseguito - sono aumentati del 70% e le spedizioni di cibo da Odessa non sono potute arrivare in Paesi come la Somalia. Come se non bastasse la Russia sta accumulando le sue derrate alimentari da esportazione come forma di ricatto, trattenendo le forniture per aumentare i prezzi globali o scambiando grano con sostegno politico. Questo è usare la fame e il grano per il potere". Nel mondo a causa della guerra in Ucraina "ci sono evidenti segnali di una crescente crisi alimentare. Dobbiamo agire con urgenza - ha scandito - ma ci sono anche soluzioni oggi all'orizzonte", ha fatto sapere von der Leyen. "E' per questo - ha aggiunto la leader Ue - che lavoro con Abdallah al Sisi", presidente dell'Egitto, "per affrontare le ripercussioni della guerra con un evento sulla sicurezza alimentare sulle soluzioni in Europa e nella regione". "E' tempo di farla finita con le dipendenze tossiche. E ora di creare nuovi collegamenti. E' ora di rimpiazzare le vecchie catene con nuovi legami. Vinciamo questa sfida cooperando, nello spirito di Davos".
Dipendenza da interrompere per l'Ue anche sul fronte energetico. I gasdotti che verranno costruiti in Europa per diversificare gli approvvigionamenti e ridurre la dipendenza dalla Russia formeranno il "nucleo" della futura rete dell'idrogeno, la "nuova frontiera" dell'energia nell'Ue. "La diversificazione delle nostre forniture di gas è un pilastro di RePowerEu - afferma von der Leyen - mentre parliamo l'Europa sta concludendo nuovi accordi con fornitori affidabili e fidati in tutto il mondo. In marzo ho concordato con il presidente Joe Biden di aumentare in modo significativo le consegne di gas naturale liquefatto dagli Usa all'Europa. Più gas naturale liquefatto e più gas tramite oleodotto arriveranno anche dal Medioriente dal Nordafrica".
"Nuovi rigassificatori in Grecia, a Cipro e in Polonia - prosegue - saranno presto operativi, come pure nuovi interconnettori. E l'infrastruttura di connessione dei gasdotti formerà il nucleo dei nostri futuri corridoi dell'idrogeno. L'idrogeno è la nuova frontiera della rete energetica europea", conclude.
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