19 Maggio 2022
fonte: imagoeconomica.it
Possibili danni ecologici in seguito alla battaglia nell'acciaieria Azovstal di Mariupol, dove nelle ultime settimane in particolare si è combattuto a lungo per cercare di sottomettere l'ultimo baluardo dell'Ucraina. Il sindaco di Mariupol Vadym Boichenko ha rivelato che nel teatro del lungo assedio "sono presenti condutture che contengono decine di migliaia di tonnellate di acido solfidrico".
Boichenko continua dichiarando che "i bombardamenti potrebbero averle danneggiate, e il riversamento del liquido potrebbe uccidere completamente la fauna e flora del Mare di Azov e riversarsi poi nel Mar Nero e di qui nel Mediterraneo". Da qui l'allarme per una possibile bomba ecologica che potrebbe esplodere da un momento all'altro provocando gravi conseguenze per il Mar Nero e il Mediterraneo. È per questo che lo stesso primo cittadino ha richiesto all'Onu di accedere all’impianto per studiare la situazione, ed "evitare una catastrofe mondiale".
Azovstal non è stato l'unico terreno di scontro ed è per questo che se l'Occidente ha voluto che la guerra continuasse, adesso deve occuparsi dei gravi danni ambientali che possono scaturire in altre zone. Le coste sul Mar Nero contese da Mosca erano una riserva di molti uccelli migratori, come l’aquila dalla coda bianca, lo smergo dal petto rosso e il cavaliere d’Italia, ed ospitavano specie in via di estinzione. Il luogo è stato rifugio di un esercito invasore che vi ha appiccato incendi.
Senza parlare delle trincee, le forme vegetali abbattute dai carri armati e le bombe che diffondo gas tossici nell'aria. L’Ucraina per non farsi mancare niente, è piena di impianti chimici, di depositi di petrolio, di condutture di gas, di magazzini che custodiscono materiali inquinanti che possono essere colpiti. Il biologo e naturalista ucraino Oleksii Vasyliuk intervenuto al New York Times ha dichiarato: "È una situazione che può davvero essere paragonata all’uso di armi chimiche. I russi non hanno portato qui sostanze tossiche, ma hanno riversato nell’ambiente quelle che erano già sul territorio dell’Ucraina".
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