22 Aprile 2022
Spianata delle Moschee (fonte twitter @michelegiorgio2)
Stamattina venerdì 22 aprile sono andati in scena nuovi scontri tra la polizia israeliana e i manifestanti palestinesi sulla Spianata delle Moschee di Gerusalemme, dopo quelli di una settimana fa. Prosegue dunque il clima di tensione tra Israele e Palestina dopo gli attacchi reciproci tra Gaza e Israele di ieri giovedì 21 aprile. La polizia israeliana è entrata nella Spianata, il terzo sito più sacro dell'Islam e il più sacro dell'ebraismo insieme al Monte del Tempio, e i giovani palestinesi hanno lanciato pietre nella loro direzione: almeno 31 feriti.
All'ingresso degli agenti nella Spianata alcuni giovani palestinesi hanno cominciato a scagliare pietre verso di loro. Gli scontri seguono quelli di una settimana fa sempre sulla Spianata durante il venerdì del ramadan, quando andò in scena lo stesso contrasto tra polizia israeliana e palestinesi. Nella serata di giovedì 21 aprile Hamas ha chiamato i palestinesi alla "mobilitazione" per le preghiere del venerdì sulla Spianata delle Moschee per il terzo venerdì di Ramadan. Nell'ultima settimana, più di 200 persone, per lo più palestinesi, sono rimaste ferite negli scontri che hanno portato a lanci di razzi da parte di gruppi armati palestinesi dalla Striscia di Gaza su Israele e ad attacchi israeliani di ritorsione sull'enclave palestinese di 2,3 milioni di persone.
Hamas ha sottolineato come la mobilitazione è a difesa del luogo santo e di Gerusalemme. L'organizzazione in una nota, "difende" gli scontri di questi giorni sulla Spianata, salutati con "fermezza". "I manifestanti hanno respinto con coraggio e orgoglio le incursioni dell’occupazione e dei suoi coloni, assicurando a tutti in lungo e in largo che Al-Aqsa ha uomini che la proteggono e ne difendono la purezza".
I palestinesi vedono durante il Ramadan, la presenza del gran numero di ebrei - che possono visitare il sito a certe condizioni e in momenti specifici senza pregare, secondo l'attuale status quo - e il dispiegamento di forze di polizia come un gesto "provocatorio". Diversi ministri arabi riuniti ad Amman, in Giordania, hanno condannato "gli attacchi e le violazioni israeliane contro i fedeli alla Moschea al-Aqsa", un sito amministrato dalla Giordania ma il cui accesso è controllato dallo stato ebraico.
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