22 Aprile 2022
È Sergey Protosenya l'oligarca russo morto impiccato in Spagna, uccise a colpi di ascia e coltello anche la moglie e la figlia. Il corpo di Protosenya, 55 anni, è stato trovato impiccato martedì 19 aprile nella sua villa di Lloret de Mar, vicino a Barcellona. In casa c'erano anche i cadaveri della moglie Natalya, di 53 anni, e della figlia appena 18enne Maria. Stando a quanto si legge sulla stampa catalana, le due donne presentavano segni di accoltellamento e sul posto sarebbero stati trovati un coltello e un'ascia. L'ipotesi dell'omicidio-suicidio non convince del tutto gli investigatori per alcune incongruenze riscontrate sulla scena del delitto: la più eclatante è che il corpo dell'oligarca non era sporco di sangue, come sarebbe stato invece se avesse accoltellato i suoi familiari.
Altro particolare giudicato sospetto, il ritrovamento in casa di un paio di calzini insanguinati che potrebbero essere stati usati come guanti dall'omicida. Protosenya è stato per sette anni vicepresidente di Novatek, una delle aziende produttrici di gas naturale più importanti al mondo, che aveva scalato dopo aver iniziato come semplice capo contabile. Si era laureato in economia e ingegneria alla Kuibyshev School di Mosca.
Il suo patrimonio si aggirava sul mezzo miliardo di dollari, stando alle ultime stime disponibili del 2011. Nella sua villa catalana sono stati trovate mazzette da 10mila euro ciascuna e diverse auto di lusso. La polizia spagnola per il momento indaga trattando il caso come omicidio di genere, come ha mostrato il premier spagnolo Pedro Sanchez con un tweet: "Un uomo uccide la moglie e la figlia a Girona. Due vite portate via da un problema strutturale che dobbiamo estirpare".
Si tratta del secondo caso di presunto omicidio-suicidio che riguarda un oligarca russo in pochi giorni. Lunedì 18 aprile a Mosca era stato trovato morto Vladislav Avayev, 51 anni, ex vicepresidente di Gazprombank, istituto bancario russo fondamentale per il pagamento del gas. Avayev aveva una pistola in mano e in casa, in un lussuoso condominio nel centro città, sono state trovate anche la moglie Yelena, 47 anni, che aspettava un bambino, e la figlia 13enne Maria, uccise sempre con colpi di arma da fuoco.
Protosenya e Avayev non avevano preso pubblicamente posizione sull'invasione russa in Ucraina e non facevano parte della cerchia di oligarchi più vicina al presidente russo Vladimir Putin. Non a caso, non sono mai stati sanzionati dagli Stati Uniti e nemmeno nei sei pacchetti di provvedimenti adottati contro il Cremlino dall'Unione europea.
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