14 Aprile 2022
La città di Mariupol è sempre più vicina alla resa: molti marines di Kiev sono stati catturati dai russi e hanno deposto le armi. Dopo 50 giorni di resistenza, la città simbolo della guerra in Ucraina pare a un passo dall'essere conquistata dall'armata russa. Alcuni soldati speciali ucraini, marines della 36ma brigata, sono stati presi dall'esercito di Mosca e non potranno più combattere per la causa della città che affaccia sul mar d'Azov. Dopo alcune ore di voci, è arrivata la conferma da parte di Kiev: "Alcuni militari della 36sima brigata marina che stavano raggiungendo il reggimento Azov sono stati catturati", ha ammesso Oleksii Arestovych, consigliere dell'ufficio del presidente Voodymyr Zelensky, anche se definisce "propaganda russa" la notizia che i marines caduti nelle mani russe siano circa mille.
Per il funzionario ucraino questo dettaglio è una bugia diffusa ad arte dalla Russia: "Una parte della 36a Brigata Marine è stata fatta prigioniera nel tentativo di sfondare. Non sono mille persone, ma molte di meno". Del resto che per questi soldati siano ore drammatiche lo si era già capito qualche giorno fa: su una pagina Facebook riconducibile alla 36ma brigata era comparso un messaggio in cui si annunciava che le risorse a disposizione erano "esaurite".
La smentita era arrivata a stretto giro da parte del vicesindaco di Mariupol, Serhiy Orlov, che aveva definito il post un falso prodotto da un attacco hacker nemico, anche perché il testo era scritto in russo. "Abbiamo tenuto adeguatamente la difesa facendo l'impossibile. Ma tutte le risorse tendono a esaurirsi. Caro popolo ucraino non so cosa accadrà dopo, ma ti prego, ricorda i marines con una parola gentile e non importa come gli eventi si svilupperanno ulteriormente, non parlare male dei marines", riportava una parte del messaggio.
La maggior parte della città è sotto il controllo russo già da qualche giorno e ora anche il porto della città sarebbe stato definitivamente conquistato. L'ultimo nucleo di resistenza è rappresentato dal battaglione Azov e da un numero non ben definito di marines, che stanno resistendo disperatamente, ben oltre le aspettative di qualsiasi analista. Mariupol è una città strategica perché consentirebbe, una volta presa, di rendere il mar d'Azov un vero e proprio lago russo.
Così facendo, il presidente russo Vladimir Putin potrebbe esibire alla sua opinione pubblica la prima vera vittoria sul campo dopo quasi due mesi di combattimenti difficilissimi. Da lì poi l'armata russa potrebbe proseguire lungo la fascia costiera, spingendosi fino all'altra città portuale strategica per gli ucraini, Odessa.
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