06 Aprile 2022
Sul massacro di civili avvenuto a Bucha e sulle sanzioni economiche occidentali inflitte alla Russia, la Cina sta con Vladimir Putin e critica soprattutto gli Usa. Ieri, nell'importante riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, Regno Unito e Francia si sono ovviamente allineate alla posizione di condanna dell'esercito russo espressa in primis dagli Stati Uniti. Ciò che era importante notare, invece, era l'atteggiamento tenuto dalla Cina. E su questo, l'Occidente è rimasto deluso ancora una volta. L'inviato di Pechino all'Onu, Zhang Jun non ha condannato la Russia per quanto avvenuto nella città alle porte di Kiev e ha chiesto ulteriori approfondimenti. "Le immagini dalla cittadina ucraina sono inquietanti, ma i fatti devono essere stabiliti da un'indagine indipendente. Le questioni umanitarie non devono essere strumentalizzate", il suo commento.
Pechino non nega la veridicità delle immagini, fotografiche e satellitari, che mostrano i corpi di cittadini ucraini abbandonati ai bordi delle strade o ammassati in diverse fosse comuni. Ma "invita tutte le parti a esercitare moderazione finché non saranno diffusi i risultati dell'indagine", ha spiegato oggi il portavoce del ministero degli Esteri, Zhao Lijian. "La verità deve essere scoperta e qualsiasi accusa contro le truppe russe deve essere basata sui fatti", ha continuato il funzionario.
Di certo la Cina non parteggia per la Russia, sempre più isolata a livello internazionale, ma con altrettanta certezza non abbraccia nemmeno la posizione degli Stati Uniti e dei Paesi europei. Xi Jinping continua a mantenere, per bocca dei suoi collaboratori e ministri, un atteggiamento ambiguo ed equidistante, pur esprimendo timore per la situazione in Ucraina. "La Cina attribuisce grande importanza alla situazione umanitaria in Ucraina ed è estremamente preoccupata per le conseguenze sui civili. I resoconti e le immagini sulla loro morte nella città di Bucha sono molto inquietanti" ha sottolineato Zhao.
Molto più netta, invece, la posizione cinese quando non si parla di eccidi di civili o guerra combattuta sul campo, ma di sanzioni economiche. Su questo fronte, XI Jinping spalleggia totalmente il suo amico e alleato Putin. Ancora una volta, infatti, è arrivato l'invito agli Stati Uniti a rimuovere tutte le misure prese contro l'economia russa per cercare di trovare una soluzione diplomatica al conflitto ucraino.
"Se gli Stati Uniti sono interessati con sincerità a risolvere la crisi in Ucraina, dovrebbero smettere di sventolare il bastone delle sanzioni" le parole del portavoce del ministero degli Esteri, Zhao Lijian. Un giudizio netto, ribadito più volte da quando il conflitto è iniziato lo scorso 24 febbraio. Poco più di due settimane fa, ad esempio, il viceministro degli Esteri Le Yucheng aveva definito addirittura "scandalose" quelle misure: "La storia ha dimostrato più volte che le sanzioni non possono risolvere i problemi, colpiscono solo la gente comune, hanno un impatto sul sistema economico e finanziario e danneggiano l'economia globale", era stato il suo commento.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia