01 Aprile 2022
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rimosso due importanti generali dell'esercito, accusati di essere dei "traditori", mentre Mosca denuncia l'incendio di un deposito di petrolio in territorio russo da parte di due elicotteri nemici, sono questi gli ultimi sviluppi della guerra in Ucraina. Nella notte il presidente Zelensky ha annunciato l'allontanamento di due militari di alto grado: Naumov Andriy Olehovych, l’ex capo del dipartimento principale del servizio di sicurezza interno, e Serhiy Oleksandrovych, fino a ieri capo del servizio di sicurezza nella regione di Kherson. "Adesso non ho tempo di trattare con tutti questi traditori, ma gradualmente saranno puniti", ha minacciato. Sul lato opposto degli schieramenti, la Russia denuncia la violazione del proprio spazio aereo da parte di due elicotteri ucraini, che avrebbero dato fuoco a un deposito di petrolio nella regione di Belgorod, al confine con la regione ucraina di Kharkiv.
Zelensky ha spiegato così le ragioni del licenziamento dei due generali: "Questi militari che non hanno deciso dov’è la loro madrepatria, che hanno violato il giuramento di fedeltà al popolo ucraino per la protezione dello stato, della sua libertà e indipendenza, verranno inevitabilmente privati del loro grado militare", senza specificare le accuse a loro carico.
Nella notte lo stesso presidente ucraino aveva anticipato sui social i prossimi movimenti delle truppe russe, che si starebbero riorganizzando in vista di un'intensificazione dell'offensiva a est, dal Donbass a Kharkiv. "Nel Donbass, a Mariupol e in direzione di Kharkiv le truppe russe si sono ammassate in vista di potenziali attacchi. Conosciamo i loro piani e sappiamo dove si stanno muovendo, faremo tutto il necessario per fermare gli occupanti", ha spiegato.
Continua inoltre il solito rimpallo di responsabilità tra i due schieramenti. Se da un lato, come scritto, Mosca accusa i nemici di aver sconfinato in territorio russo per distruggere un deposito di petrolio, l'Ucraina denuncia il sequestro di 14 tonnellate di aiuti umanitari diretti in autobus a Melitopol, città a sud del Paese. È stata la vicepresidente ucraina Iryna Vereshchuk a dare la notizia: "Stiamo negoziando per il rilascio dei bus e perché i residenti di Melitopol possano essere evacuati oggi usando quei mezzi".
Sempre Vereshchuk, in un videomessaggio, ha spiegato che i corridoi umanitari organizzati ieri per portare fuori dalla città di Mariupol una parte dei civili non sarebbero andati a buon fine per colpa dei soldati russi. Il convoglio di 45 bus sarebbe stato fermato all'altezza di Berdyansk, sulla costa del mare d'Azov. Intanto nella capitale Kiev, oggi, è attesa anche la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola.
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