02 Marzo 2022
Twitter: @ggramaglia
Il conflitto tra Russia e Ucraina sarà davvero una guerra lampo o durerà più a lungo? E a quali condizioni avverrà il punto di rottura? Paolo Liguori analizza diversi aspetti del conflitto e parla delle possibili trattative tra Putin e Zelensky con Marco Antonellis, per Il Giornale d'Italia.
Come pensi si svilupperà la situazione tra Russia e Ucraina?
«Credo che ci siano buone speranze per una trattativa e una tregua, anche persino le parti in causa hanno capito che non c’è altra possibilità, se non quella. Non esiste tutta l’irrazionalità che si legge sui giornali italiani: tra Russia e Ucraina è avvenuto stato uno scontro di sistemi e di progetti che, purtroppo, ha provocato morti. La trattativa attuale è divisa in due: quella sul tavolo tra Russia e Ucraina in Bielorussia, e un’altra parallela tra lo stato maggiore militare americano e russo che si sta svolgendo in Siria».
«Per me non c’è altra strada se non la trattativa. Che cosa otterranno? Zelensky vuole che l’Ucraina non ci metta missili e che diventi uno stato federale. Porta casa l’adesione dell’Europa, ma rinuncia alla Nato. La Russia, invece, incassa le sanzioni, il Donbass, e le due repubbliche che si autodeterminano».
In tutto questo la Cina che ruolo gioca?
«La Cina ha una parte in commedia abbastanza forte, perché ha sostenuto le ragioni russe con l’accordo di Xi Jinping del 4 febbraio. Ovviamente se, con il passare del tempo, a Putin non andasse più bene, la Cina sarebbe pronta ad approfittarne perché la Russia rappresenta un ottimo mercato anche per lei. In questa alleanza la Cina sostiene i russi pensando alla strategica Taiwan, chegli americani cercheranno in tutti i modi di non farle conquistare. L’attacco a Taiwan potrebbe essere anche peggio di quello russo in Ucraina, perché dovrebbe avvenire per cielo e per mare, due luoghi in cui la supremazia è detenuta dagli Stati Uniti. Inoltre, ricordiamo che Twain sta svolgendo grosse negoziazioni per ottenere i microchip che rappresenta un grande problema ai russi, perché utilizzano semiconduttori che si producono in pochi posti nel mondo, tra cui la Corea e Taiwan».
Mattarella nel discorso di insediamento aveva sollevato l’attenzione a proposito della battaglia tra autocrazie e democrazie.
«Il nazionalismo patriottico porta sempre a guerra, e nemmeno quello ucraino mi entusiasma. Infatti, in Ucraina si sono formati due gruppi potentissimi di nazionalisti suprematisti che approfittano della guerra per portare avanti la loro propaganda».
Bisognerà analizzare il ruolo dell’intelligenza artificiale nell’esercito, di cui Putin sta facendo grande uso.
«Putin per ora ha rallentato, perché distruggere l’esercito ucraino vorrebbe dire ritrovarsi con un terrorismo diffuso in Europa e interno alla Russia. L’obiettivo è svolgere una trattativa che gli permetta di stringere un accordo con l’esercito ucraino».
C’è poi il grande discorso sulla guerra biochimica: in Ucraina ci sono almeno una dozzina di laboratori tipo Wuhan.
«I media occidentali non informano sulle armi biochimiche, così come hanno censurato il laboratorio di Wuhan, dove l’Italia era coinvolta nelle ricerche di laboratorio».
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