25 Febbraio 2022
Volodymyr Zelensky (fonte: Lapresse)
Cosa sono gli accordi di Minsk che riguardano l'Ucraina e perchè non sono stati rispettati. Da quando si è riaccesa la tensione fra Russia e Ucraina alcuni presidenti di Stati europei hanno più volte invocato i cosiddetti "Accordi di Minsk", definendoli come la possibile via diplomatica da seguire per trovare una soluzione alla crisi.
Il Protocollo di Minsk era un accordo raggiunto per porre fine alla guerra dell'Ucraina orientale. Il nome deriva dalla capitale bielorussa Minsk che fu sede della negoziazione. Proprio qui furono firmati per la prima volta nel settembre 2014 quelli che presero il nome di "Accordi di Minsk I". A siglarli furono Ucraina, separatisti, Russia e Osce.
Il protocollo è arrivato dopo diversi tentativi falliti di cessare i combattimenti nella regione di Donbass, Ucraina orientale. Prevedeva un cessate il fuoco immediato ed era suddiviso in 12 punti che includevano lo scambio dei prigionieri, l'invio di aiuti umanitari e il ritiro delle armi pesanti. Alla base dell'accordo anche l'impegno, da parte dell'Ucraina, di garantire maggiori poteri alle regioni di Doneck e Lugansk.
Nonostante inizialmente si notò una diminuzione delle ostilità, l'accordo non è stato rispettato. Il cessate il fuoco fu violato più volte e il protocollo saltò. Mosca e Kiev davano inoltre un'interpretazione diversa ai passi militari e politici da attuare.
Gli accordi di Minsk non contengono nessun obbligo per Mosca che afferma di non essere parte del conflitto e di averli siglati solo in qualità di mediatrice come Osce, Francia e Germania. L’Ucraina invece sostiene che il ritiro di “tutte le forze armate straniere” riguarda anche la Russia. Questa però nega qualsiasi presenza militare nei territori separatisti.
Un altro punto di disaccordo fra Kiev e Mosca riguarda l’ordine di attuazione dei punti presenti negli accordi di Minsk. La Russia considera il protocollo come una scaletta da eseguire in ordine cronologico. Il presidente ucraino Volodimir Zelenskyy invece vuole il contrario.
Dopo cinque mesi dal primo protocollo furono siglati i cosiddetti "Accordi di Minsk II", con 13 punti, da Ucraina, Russia, Osce e leader separatisti.
"Gli accordi di Minsk" sul Donbass, risalenti al 2014, "non esistono più". Così il presidente russo Vladimir Putin, il giorno prima dell'attacco della Russia all'Ucraina del 24 febbraio 2022. "Riconosciamo la costituzione delle Repubbliche separatiste. E nelle costituzioni - ha sottolineato - i confini sono definiti entro i confini delle regioni di Donetsk e Lugansk, al momento in cui erano parte dell'Ucraina". "La soluzione migliore sarebbe che l'Ucraina rinunciasse spontaneamente all'ambizione di aderire alla Nato", aveva continuato precisando poi che "l'ingresso dell'esercito russo in Ucraina dipenderà dalla situazione sul terreno. Non ho detto che dopo questa conferenza stampa vedremo la presenza delle forze russe nelle Repubbliche".
Ecco i 12 punti degli accordi di Minsk I. Il testo del Protocollo.
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