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Russia pronta a invadere l'Ucraina in ottica anti Nato, i timori dei media Usa

Secondo la stampa statunitense il dispiegamento di forze lungo il confine tra Ucraina e Russia sarebbe prodromico a un'invasione prevista per fine gennaio

06 Dicembre 2021

Per la stampa statunitense la Russia sarebbe pronta a invadere l'Ucraina entro la fine di gennaio 2022, nel tentativo di scongiurare l'ingresso del paese all'interno della Nata. È la tesi sostenuta dal Washington Post, che citando documenti dei servizi segreti Usa e dichiarazioni di alti funzionari governativi lancia l'allarme in merito a una nuova possibile escalation militare ai confini dell'Europa. Timori che arrivano peraltro alla vigilia della videoconferenza tra Joe Biden e Vladimir Putin, durante la quale la questione Ucraina sarà uno dei punti principali della scaletta.

Perché la Russia vuole invadere l'Ucraina?

Secondo il giornale americano, a partire dalla scorsa estate Mosca avrebbe schierato circa 100 gruppi tattici di battaglione per un totale di circa 175mila soldati. A supporto di questa tesi il Washington Post cita un dirigente dell'amministrazione Biden, che sotto anonimato ha dichiarato come i piani russi prevedano: "un'offensiva militare contro l'Ucraina all'inizio del 2022 con una scala di forze doppia di quella che abbiamo visto la scorsa primavera durante le esercitazioni rapide russe vicine ai confini ucraini". Se ciò venisse confermato potrebbe essere la crisi più grave nell'area dall'inizio della guerra russo-ucraina nel febbraio 2014.

A livello ufficiale tuttavia, queste cifre sono state fortemente ridimensionate dalle autorità Usa, per le quali i soldati russi presenti al momento lungo il confine con l'Ucraina ammonterebbero a circa 70mila unità contr le 94mila schierate da Kiev. È indubbio però che la tensione in quest'angolo d'Europa sia in continua crescita da ormai alcune settimane, tanto da indurre i funzionari americani a prendere comunque sul serio l'ipotesi di un'imminente offensiva di terra da parte della Russia. La portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, ha infatti dichiarato che in caso di invasione russa dell'Ucraina gli Stati Uniti potrebbero imporre nei confronti di Mosca sanzioni economiche senza precedenti.

Il timore di un ingresso di Kiev nella Nato

Alla base della crescente tensione diplomatica vi sarebbero le strenue resistenze della Russia in merito a un possibile ingresso dell'Ucraina nella Nato. Dopo il crollo dell'Unione Sovietica e il passaggio di molti ex stati del Patto di Varsavia all'interno dell'alleanza atlantica, l'obiettivo della Russia è infatti quello di tenersi stretta alcuni fondamentali stati cuscinetto come la Georgia, la Bielorussia e per l'appunto l'Ucraina

Se per i primi due Mosca può per il momento stare tranquilla lo stesso non si può dire di Kiev, che da oltre un decennio tenta invano di far parte a pieno titolo del blocco occidentale. Già nel 2008 l'Ucraina mostrò infatti le prime intenzioni di svincolarsi dall'abbraccio russo, ma il punto di massima crisi lo si ebbe nel 2014, quando in risposta alle proteste filo occidentali dell'Euromaidan e alla vittoria del presidente Petro Poroshenko Putin decise di agire militarmente e annettere la Crimea alla, Russia forte anche di un contestato referendum di autodeterminazione svoltosi nella regione.

Sette anni dopo il copione sembra ripetersi, questa volta con le truppe di Mosca che sarebbero pronte a sfondare il confine presso la regione del Donbass, territorio autodichiaratosi indipendente e controllato dai filorussi dal 2014. Ipotesi che però vengono totalmente smentite dalla portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, secondo cui il libero spostamento delle truppe all'interno del territorio russo rientra nei pieni diritti del governo. Zakharova ha poi accusato gli Stati Uniti dell'attuale crisi geopolitica: "Stanno svolgendo un'operazione speciale per inasprire la situazione attorno all'Ucraina, addossando la responsabilità alla Russia".

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