17 Dicembre 2025
Membri della delegazione Canadese
Israele ha bloccato l’ingresso in Cisgiordania ad una delegazione canadese composta da una trentina di persone, tra cui sei parlamentari federali. Questo è avvenuto dopo che la delegazione si è rifiutata di firmare un modulo obbligatorio in cui avrebbe accettato di dichiararsi "una minaccia per la sicurezza pubblica". Le organizzazioni coinvolte respingono le accuse e parlano di un atto politico per impedire che osservatori indipendenti documentino la realtà dei territori occupati.
Il blocco è avvenuto ieri mattina al valico di Allenby, tra Giordania e Cisgiordania occupata. La delegazione, in viaggio con il supporto dell’associazione Canadian Muslim Vote, si è vista negare l’accesso nonostante fosse in possesso di autorizzazioni di viaggio elettroniche rilasciate in precedenza da Israele. Secondo quanto riferito dal Consiglio Nazionale dei Musulmani Canadesi (NCCM), ai partecipanti sarebbe stato chiesto di firmare una dichiarazione in cui riconoscevano di rappresentare una minaccia per la sicurezza pubblica. Al rifiuto, è scattato il respingimento.
Il CEO dell’NCCM, Stephen Brown, ha denunciato l’accaduto come una scelta deliberata: “Quanto accaduto si allinea purtroppo alla decisione del governo israeliano di limitare l’accesso a chi tenta di testimoniare in modo indipendente la realtà nei territori occupati”. Il COGAT, l’ente militare israeliano che gestisce i valichi in Cisgiordania, ha giustificato il divieto parlando genericamente di “motivi di sicurezza”.
Tra i membri respinti figurano i deputati liberali Sameer Zuberi, Fares Al Soud, Aslam Rana, Iqra Khalid e Gurbux Saini, oltre alla parlamentare dell’NDP Jenny Kwan. Il programma prevedeva incontri con organizzazioni della società civile, rifugiati palestinesi, sfollati interni e rappresentanti dell’Autorità Nazionale Palestinese, oltre a funzionari canadesi sul posto. La deputata Iqra Khalid ha denunciato anche un trattamento fisico aggressivo al confine, raccontando di essere stata spinta più volte da funzionari israeliani mentre cercava di assistere un altro membro della delegazione fermato per ulteriori controlli. “Potevano chiaramente vedere che ero una parlamentare, avevano il mio passaporto speciale”, ha dichiarato.
La vicenda si inserisce in un contesto di crescenti tensioni diplomatiche tra Ottawa e Tel Aviv, aggravate dopo il riconoscimento formale dello Stato di Palestina da parte del Canada lo scorso settembre. I membri del gruppo, rientrati sani e salvi in Giordania, faranno ritorno in Canada dopo una serie di incontri già riprogrammati ad Amman. Intanto, il NCCM denuncia una grave violazione dei principi di trasparenza e responsabilità, accusando Israele di usare la leva della sicurezza per silenziare chi tenta di documentare la situazione nei territori occupati.
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