06 Maggio 2021
Vaccini covid: in Serbia i cittadini saranno pagati se si sottoporranno alle somministrazioni. E’ questa l’incredibile soluzione ideata dal presidente serbo Aleksandar Vucic, che ha promesso 3.000 dinari, circa 25 euro, come premio a tutti coloro che dimostreranno senso di responsabilità vaccinandosi.
La Serbia ha comprato milioni di dosi da ditte occidentali così come da Cina e Russia ed è diventato presto un centro regionale di vaccinazione quando ha offerto agli stranieri la possibilità di essere vaccinati. Sono solo 1,5 milioni di cittadini, sui 7 che abitano il Paese, ad essere stati vaccinati con la seconda dose, ed ora la campagna vaccinale sembra rallentare.
"Tutti coloro che hanno ricevuto il vaccino entro il 31 maggio riceveranno 3.000 dinari" ha detto Aleksandar Vucic ai media locali, spiegando che in questo modo il Paese intende "premiare le persone che hanno mostrato responsabilità".
Non solo un premio a chi sceglierà di vaccinarsi ma anche misure punitive per chi sceglierà di non farlo, in particolare i dipendenti pubblici che, se si rifiuteranno, non avranno le ferie pagate se si ammalano.
Tante le critiche. L'esperta di economia e redattrice della rivista Nova Ekonomija Biljana Stepanovic sottolinea che Vucic si sta "comportando come Babbo Natale" con i soldi dei contribuenti e ha aggiunto che è "illegale" privare i lavoratori delle ferie pagate.
La Serbia spera di aumentare ulteriormente la sua campagna vaccinale da domani offrendo i vaccini nei centri commerciali e premiando i volontari con dei buoni. "Non ho incontrato nella letteratura medica nessuno che sia stato pagato per le vaccinazioni Covid-19", ha detto l'epidemiologo serbo Zoran Radovanovic. "Quindi potremmo essere i primi non solo in Europa, ma anche nel mondo".
"Spingerà alcuni di coloro che vivono in estrema povertà a farsi vaccinare, ma produrrà resistenza con alcuni degli altri. La logica è questa: se lo stato mi paga per fare qualcosa che mi dice essere per il mio bene, allora c'è qualcosa che non va".
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