04 Aprile 2021
King Abdullah II of Jordan (LaPresse)
Venti persone arrestate in Giordania con l’accusa di “cospirazione” contro il re Abdallah II. Tra gli arrestati, stando a quanto sostenuto dal Washington Post, ci sarebbe anche il principe Hamzah bin Hussein, fratellastro del re.
Gli arresti sono scattati per “ragioni di sicurezza” dopo “un attento monitoraggio”. La situazione non risulta ancora chiara e una fonte “ben informata”, nominata dall’agenzia Petra, afferma che è stata aperta un’indagine per chiarire una vicenda che rappresenta “una minaccia alla stabilità del Paese”.
Tutti i nomi importanti figurano tra gli arrestati: Sharif Hassan Bin Zaid e Basem Ibrahim Awadallah, due alti funzionari legati alla Casa reale. Il primo, Sharif Hassan Bin Zaid, è stato ambasciatore giordano in Arabia Saudita nonché vicino al principe, fratello del re. Mentre Basem Ibrahim Awadallah oltre ad essere stato a lungo consigliere fidato del re ed aver ricoperto il ruolo di capo ufficio della Casa reale, è stato anche ministro delle finanze. Infatti, sottolineano i media, Awadallah ha avuto un ruolo fondamentale nelle riforme economiche intraprese dal regno.
Il nome che fa più discutere è quello di Hamzah bin Hussein, al quale la Petra nega sia gli arresti domiciliari sia la detenzione. Ma il capo di stato maggiore giordano, il generale Yousef al Huneiti, ha dichiarato che ad Hamzah sono stati proibiti gli spostamenti e tutte le attività che potrebbero destabilizzare il regno. "Nessuno - ha proseguito il generale - è al di sopra della legge e la sicurezza e la stabilità della Giordania hanno la precedenza su qualsiasi considerazione".
Hamzah è figlio della quarta moglie del defunto re Hussein, la regina Noura, ed è il fratellastro di Abdallah II, figlio della regina Muna. Nominato principe da Abdallah nel 1999, posizione che ha ricoperto fino al 2004 quando lo stesso Abdallah ritornò sui suoi passi.
Il Jerusalem Post afferma che tra i venti arrestati ci sono uomini vicini all’ex Principe della corona, come il direttore del suo ufficio Yasser Sulieman al-Majali. La Giordania, in onore del trattato di pace con Israele, ha affermato che “la situazione è sotto controllo” e che la stabilità del regno non è in pericolo.
Il principe Hamzah bin Hussein, in un video consegnato alla Bbc dal suo legale, ha affermato di "essere stato posto questa mattina agli arresti domiciliari" e di "non essere lui il responsabile del crollo della governance, della corruzione e dell'incompetenza che è prevalsa nel governo negli ultimi 15-20 anni e che ora sta peggiorando". " Siamo al punto in cui - ha detto - nessuno è in grado di parlare o esprimere opinioni su qualsiasi cosa senza essere vittima di bullismo, arrestato, molestato e minacciato".
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