02 Febbraio 2021
La carcerazione Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’Università di Bologna dietro le sbarre egiziane, ormai, dal 7 febbraio scorso, con l’accusa di propaganda sovversiva, sarà prolungata per altri 45 giorni. A riferire quello che in molti, purtroppo, già si aspettavano, è stato il suo legale Hoda Nasrhalla che ha sostanzialmente confermato le indiscrezioni che circolavano sin da ieri.
Patrick dovrà, così, restare almeno un altro mese e mezzo nel carcere di Tora, a Il Cairo. Proteste sono arrivate da parte di Amnesty International che ha sottolineato come, in Egitto, “i diritti dell’indagato valgano meno di zero”. Sul gruppo Facebook gli attivisti che lo sostengono scrivono di “sperare che queste notizie esasperanti non siano vere e che Patrick non resti più di un anno in detenzione". Speranze che, per ora, restano illusioni, perché la Procura generale ha confermato la volontà di applicare la draconiana legge egiziana che consente fino a due anni di custodia cautelare: "i motivi della sua incarcerazione permangono sempre" e "le indagini proseguono ancora", sottolinea il documento che condanna il giovane ad ulteriori gironi di carcere.
Tutto ciò malgrado, come ha ricordato la Farnesina, il caso giudiziario di Patrick sia "l'unico che viene costantemente monitorato da un gruppo di Paesi stranieri". Anche negli ultimi giorni il ministero degli Esteri, attraverso l'ambasciata italiana al Cairo, ha cercato di "sensibilizzare" le autorità egiziane "al fine di favorire la pronta scarcerazione" dello studente 29enne.
"Siamo in una situazione paradossale in cui giudici, procuratori e altri esponenti della magistratura egiziana comunicano l'esito dell'udienza a tutti meno che all'avvocato", ha denunciato all'Ansa Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. "Questa vicenda, se confermata, dimostrerebbe ancora una volta che in Egitto le procedure, i diritti, il rispetto per la dignità dei detenuti valgono meno di zero" ha proseguito. "Se per Patrick si apre il secondo anno di detenzione illegale, arbitraria, senza processo, crudele, allora dobbiamo davvero raddoppiare le forze e prepararci per una campagna ancora più massiccia" ha concluso Noury.
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