31 Dicembre 2025
Giuseppe Castagna, AD Banco BPM
Il patto tra fondazioni e casse che detiene quote di Banco BPM registra un ridimensionamento in vista del rinnovo del Consiglio di Amministrazione previsto per la prossima primavera. L’aggregato di partecipazioni è sceso dal 6,51% al 5,93%, segnando un ridimensionamento significativo rispetto alle ultime rilevazioni ufficiali.
A guidare il calo è stata la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, storica azionista del Banco Popolare e successivamente del gruppo di Piazza Meda. L’istituto toscano ha ridotto la propria quota dall’1,24% allo 0,646%, cedendo quasi 10 milioni di azioni sul mercato e contribuendo in maniera rilevante alla flessione complessiva del patto.
Il patto, siglato originariamente nel 2020 e successivamente aggiornato, comprende anche la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria (0,50%), Enpam (1,99%), Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi (0,067%), Fondazione Manodori (0,0293%), Inarcassa (1,03%) e Cassa Forense (1,66%). Questi soggetti rimangono punti di riferimento nell’azionariato stabile, pur in un contesto di modifiche e ridistribuzioni delle quote.
Banco BPM è uno dei principali gruppi bancari italiani, nato nel 2017 dalla fusione tra Banco Popolare e Banca Popolare di Milano. Con una rete capillare di filiali in tutto il territorio nazionale, l’istituto offre servizi bancari tradizionali, gestione patrimoniale, credito alle imprese e soluzioni di investimento per privati e aziende. La banca si distingue per il legame storico con il territorio e per il coinvolgimento di numerose fondazioni e casse di previdenza tra i propri azionisti, che contribuiscono a definire la governance e le strategie del gruppo. Banco BPM gioca un ruolo chiave nel sistema bancario italiano, bilanciando l’innovazione digitale con la presenza diretta nelle comunità locali.
Prospettive per il rinnovo del CdA
Il ridimensionamento del patto arriva in un momento cruciale, con il rinnovo del Consiglio di Amministrazione alle porte. Le mosse degli azionisti storici potrebbero influenzare le dinamiche di voto e le strategie future del gruppo, rendendo il 2026 un anno di particolare attenzione per gli investitori.
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