05 Novembre 2025
Gian Maria Mossa, AD di Banca Generali
Banca Generali, pubblicati i risultati del 3° trimestre con utile netto ricorrente a 273,8 mln (+7%), e una raccolta netta masse da gennaio a 5,6 mld (+8%) per un totale a 110 mld.
L’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Banca Generali, Gian Maria Mossa, ha commentato: “Chiudiamo un terzo trimestre in crescita, sostenuto dalla raccolta della struttura esistente e, con il venire meno dell’offerta di Mediobanca, la progressiva normalizzazione del contributo del reclutamento netto. Le nostre masse hanno superato il picco storico dei 110 miliardi, proseguendo nel percorso di sviluppo che nel triennio ha visto aumentare i volumi di quasi il 40%. La ventata di novità annunciata alla nostra convention sta riportando un forte interesse sulle soluzioni gestite di casa, con quasi 300 milioni di raccolta tra fondi di casa e contenitori finanziari nel solo mese di ottobre. Inoltre, nell’ultimo mese, abbiamo accelerato in Svizzera, trovando l’accordo con tre grandi professionisti molto stimati sulla piazza di Lugano che, oltre a gestire un portafoglio clienti molto importante, porteranno competenze forti in diversi ambiti al nostro Gruppo. Da ultimo, il contributo superiore alle previsioni da Intermonte e l’avvio promettente del nuovo importante progetto di insurbanking con Alleanza, ci fanno guardare ai prossimi mesi con grande fiducia e ottimismo.”
Nei primi nove mesi del 2025, Banca Generali ha registrato un utile netto consolidato di €314,6 milioni. Il dato si confronta con i €338,6 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente, che aveva beneficiato di un contributo particolarmente favorevole delle commissioni variabili sostenute dall’andamento dei mercati finanziari.
L’utile ricorrente ha confermato il trend di solida crescita costante, attestandosi a €273,8 milioni (+6,7% a/a), il valore più elevato mai registrato nel periodo. Tale voce rappresenta l’87% dell’utile netto consolidato, in sensibile crescita rispetto al 76% dei nove mesi 2024, sottolineando la forza e la sostenibilità del modello di business della banca. Il risultato acquisisce ulteriore rilevanza considerando che è stato conseguito in un momento complesso per la società, al centro delle speculazioni di finanza straordinaria che inevitabilmente ne hanno limitato l’operatività per diversi mesi.
Si ricorda infatti che, lo scorso 28 aprile, Banca Generali è stata oggetto di un’offerta pubblica di scambio volontaria promossa da Mediobanca che generato un prolungato periodo di incertezza. A seguito della revoca ufficiale dell’offerta, avvenuta lo scorso 20 agosto, la Banca ha potuto rilanciare con determinazione il proprio percorso di sviluppo commerciale e dimensionale, accelerando la ripresa della raccolta e portando così le masse totali a superare la soglia record dei €110 miliardi a fine settembre.
Esaminando le principali voci di conto economico, si segnalano le seguenti dinamiche:
Il margine di intermediazione si è attestato a €722,6 milioni, in linea con lo scorso anno, ma con una composizione qualitativamente più solida. Il miglioramento è stato trainato dalle commissioni nette ricorrenti in aumento a doppia cifra (€388,0 milioni, +9,8% a/a) e dal positivo contributo del margine finanziario (€262,9 milioni, +6,0% a/a), a fronte di una significativa contrazione delle commissioni variabili (€71,7 milioni, -41,3% a/a) che riflettono le mutate condizioni sui mercati.
Nel dettaglio, il margine d’interesse ha raggiunto i €242,8 milioni (+2,3% a/a), sostenuto dall’espansione dei volumi di raccolta della clientela retail, che ha compensato la flessione dei rendimenti dovuta al calo dei tassi di mercato. Gli attivi fruttiferi a fine settembre ammontavano a €16,3 miliardi, costituiti per il 77% da attivi finanziari - investiti prevalentemente in titoli obbligazionari con duration pari a 1,3 anni (invariata rispetto ai 1,3 anni di fine 2024) e maturity a 3,5 anni (da 3,6 anni di fine 2024) - e per il 14% da crediti verso la clientela, ampiamente collateralizzati.
Il risultato della gestione finanziaria ha registrato un marcato incremento su base annuale a €20,1 milioni (dai €10,5 milioni dello scorso esercizio) supportato dal contributo di Intermonte che ha generato €9,9 milioni attraverso le attività di global markets e sales & trading.
Le commissioni lorde ricorrenti sono salite del 7,9% a €832,8 milioni, evidenziando le seguenti dinamiche:
Al contrario, le commissioni variabili hanno mostrato una contrazione a €71,7 milioni, dai livelli particolarmente elevati registrati lo scorso anno (€122,2 milioni nei nove mesi 2024).
I costi operativi si sono attestati a €252,6 milioni (+20,0% a/a), includendo €26,3 milioni legati consolidamento di Intermonte. Al netto di tale effetto, la dinamica dei costi ha mostrato una variazione più contenuta (+7,5% LfL), riconducibile principalmente all’accelerazione degli investimenti in ambito tecnologico. I costi operativi ‘core’, su basi omogenee, sono stati pari a €203,9 milioni, con una variazione annua del +8,4% principalmente ascrivibile all’accelerazione delle spese IT connesse all’implementazione dei progetti strategici di insurbanking ed intelligenza artificiale.
L’incidenza dei costi operativi sulle masse totali si è mantenuto su livelli contenuti, pari a 31 punti base (28 a fine 2024). Il Cost/Income ratio, rettificato per le componenti non ricorrenti, è risultato al 37,7%, ma escludendo l’impatto dal consolidamento di Intermonte, il valore risulterebbe al 35,5%. Entrambi gli indicatori si collocano comunque su livelli di eccellenza rispetto alla best-practice del settore.
Nei nove mesi sono stati contabilizzati accantonamenti, contributi ai fondi bancari e rettifiche di valore nette per €54,1 milioni (-10,3% a/a). Il dato riflette l’effetto della riduzione degli stanziamenti destinati a fondi bancari e assicurativi e al minore impatto derivante dal tasso di attualizzazione applicato ai fondi attuariali.
Il tax-rate del periodo è stato del 24,2% (25,2% dei nove mesi 2024) per la minore incidenza di componenti realizzate da giurisdizioni estere. Il dato include i benefici legati alla revisione della disciplina Irap per dividendi infragruppo nell’ambito dell’Unione Europea a decorrere dal periodo di imposta in corso.
Nel terzo trimestre 2025, l’utile netto ha raggiunto i €114,5 milioni, in crescita del 15,6% su base annua. Il risultato è stato sostenuto principalmente dalla componente ricorrente pari a €97,5 milioni (+13,0% a/a), che ha rappresentato l’85% dell’utile complessivo, confermando la capacità del modello di business di far crescere la solidità dei risultati nel tempo.
Il margine di intermediazione ha raggiunto i €249,9 milioni, mostrando un progresso del +9,1% su base annua, favorito dalla robusta crescita delle commissioni nette ricorrenti, pari a €134,8 milioni (+12,6% a/a), in scia all’aumento delle masse totali, e dalla buona tenuta del margine finanziario a €81,0 milioni (+1,5% a/a). Le commissioni variabili sono risultate pari a €29,3 milioni, poco variate rispetto ai €28,2 milioni del terzo trimestre 2024, riflettendo la favorevole evoluzione dei mercati nel trimestre.
I costi operativi sono ammontati a €88,2 milioni, includendo €9,3 milioni di Intermonte, al netto dei quali l’incremento sarebbe stato pari al 6,7% su base annua. La componente ‘core’ su basi omogenee ha rappresentato €70,1 milioni (+8,5% a/a).
Il risultato pre-tasse è stato pari a €143,8 milioni (+7,0% a/a) dopo aver spesato accantonamenti, contributi ai fondi bancari e rettifiche di valore nette per €18,0 milioni rispetto ai €20,8 milioni dello scorso anno.
Il tax-rate del periodo è stato del 20,3%, in calo rispetto al 26,3% del terzo trimestre 2024, includendo i già citati benefici legati alla revisione della disciplina Irap per dividendi infragruppo nell’ambito dell’Unione Europea a decorrere dal periodo di imposta in corso.
Al 30 settembre 2025, il CET1 ratio di Banca Generali si è attestato al 17,4% e il Total Capital ratio (TCR) al 19,4%, confermandosi ampiamente superiori rispetto ai requisiti minimi previsti dal processo di revisione e valutazione prudenziale SREP per l’esercizio 2025, pari all’8,7% e al 13,2% rispettivamente. I ratio di capitale sono stati calcolati assumendo un dividend pay-out ratio pari all’83% dell’utile di periodo.
I coefficienti includono l’impatto negativo della nuova normativa CRR3 da inizio 2025 (~3,8 p.p.) e dell’integrazione di Intermonte (circa~2,3 p.p.), parzialmente controbilanciati da alcuni fattori positivi, tra cui l’utile netto trattenuto dopo aver stimato un pay-out del 83% dell’utile totale generato nei nove mesi.
Il Leverage ratio della Banca si è attestato al 5,6%, ben al di sopra del minimo regolamentare. Infine, si mantengono su livelli di best practice gli indicatori di liquidità della banca: LCR-Liquidity Coverage ratio al 328% (dal 332% a fine 2024) e il NSFR-Net Stable Funding ratio al 235% (da 233% a fine 2024).
Al 30 settembre 2025, le Masse totali gestite e amministrate per conto dei clienti di Banca Generali hanno raggiunto il nuovo massimo storico di €110,1 miliardi (9,0% a/a, +6,1% da inizio anno).
Nello specifico, gli Assets under Investment sono saliti a €73,2 miliardi (+8,2% a/a e +4,4% da inizio anno), sostenuti dal crescente interesse verso i prodotti gestiti di Banca Generali, e in particolare dei contenitori finanziari (€13,4 miliardi, +10,9% a/a, +5,1% da inizio anno) ed i fondi di casa (€12,5 miliardi, +9,2% a/a, +4,6% da inizio anno). È continuata inoltre, la crescita delle Polizze Assicurative Tradizionali (€15,8 miliardi, +8,5% a/a, +5,7% da inizio anno) in risposta alla domanda di protezione e stabilizzazione del portafoglio. Positiva poi, anche la dinamica degli attivi in consulenza evoluta ‘AUC & Banking’ (€6,8 miliardi, +11,6% a/a, 8,5% da inizio anno).
Gli Altri Attivi hanno raggiunto i €36,9 miliardi al 30 settembre, evidenziando una buona crescita sia su base annua (+10,7% a/a), sia da inizio anno (+9,6%). Il risultato riflette il buon andamento dei Conti amministrati non legati a consulenza evoluta aumentati a €25,3 miliardi, grazie ad una domanda ancora sostenuta seppure in fase di normalizzazione rispetto ai picchi dello scorso anno.
Anche i Conti Correnti hanno mostrato una dinamica positiva, toccando gli €11,6 miliardi (+10,9% a/a, +3,0% da inizio anno), sostenuti dall’aumento della liquidità per le scadenze di titoli e dall’ingresso di nuova clientela.
Le Masse in Consulenza Evoluta a fine settembre sono salite a €11,5 miliardi (+10,5% a/a, +5,7% da inizio anno), corrispondenti ad una incidenza sulle masse totali del 10,4% (in linea a fine 2024). Con riferimento poi alla società di gestione lussemburghese BG FML, le masse sono cresciute a €24,3 miliardi (+9,0% a/a, +4,2% da inizio anno), spinte dall’aumento della componente retail (€12,5 miliardi, +9,2% a/a, +4,6% da inizio anno).
La raccolta netta totale dei nove mesi 2025 si è confermata solida a €4,4 miliardi (di cui €1,4 miliardi nel terzo trimestre) nonostante i limiti all’operatività legati all’offerta pubblica di scambio promossa da Mediobanca, poi caduta nella seconda metà del mese di agosto.
Sotto il profilo qualitativo, si è confermata una ripresa dell’interesse della clientela verso soluzioni di investimento con flussi negli Assets under Investment che hanno toccato €2,1 miliardi nel periodo, in crescita del +2,2% rispetto ai livelli dello scorso anno, attestandosi al 47% del totale dal 43% dei nove mesi 2024.
I flussi negli Altri Attivi sono stati pari a €2,3 miliardi nei nove mesi supportati dall’interesse per i prodotti amministrati (€1,7 miliardi) e dalla recente accelerazione dei Conti Correnti (€0,6 milioni) per le scadenze di titoli.
Risultati ottobre
Nel mese di ottobre, Banca Generali ha realizzato una raccolta netta pari a €1.184 milioni (€424 milioni nel corrispondente mese dello scorso anno) portando il totale dei nuovi flussi da inizio anno a €5,6 miliardi (+8% a/a). Il dato include i valori del reclutamento in Svizzera di tre profili di grande esperienza - con portafoglio complessivo pari a €793 milioni - effettuato attraverso l’acquisizione dell’external asset manager Aequitum. L’operazione consente di dare impulso alla crescita dell’attività in Svizzera facendo leva sull’esperienza di un gruppo di professionisti riconosciuti e altamente apprezzati sulla piazza svizzera.
La raccolta del mese si è concentrata negli Asset under Investment che hanno raggiunto il livello mensile più alto del 2025 attestandosi a €806 milioni (€2,9 milioni da inizio anno, +17% a/a), trainati in particolare dalla forte crescita dei contenitori finanziari che hanno raccolto €741 milioni (€1,6 milioni da inizio anno, +36% a/a).
Si segnala inoltre il buon risultato della raccolta in fondi di casa con €241 milioni (€656 milioni da inizio anno) che hanno beneficiato del successo delle nuove linee d’investimento lanciate a settembre.
Nel mese gli altri attivi hanno mostrato un risultato particolarmente sostenuto (€378 milioni nel mese, €2,7 miliardi da inizio anno) anche grazie al successo dell’emissione di ottobre del BTP Valore che ha portato sottoscrizioni per €432 milioni.
Nel corso dei primi nove mesi del 2025, i mercati finanziari internazionali hanno offerto un contesto favorevole, seppure caratterizzati da elevata volatilità. Negli Stati Uniti, la forza di alcuni macro-temi strutturali (intelligenza artificiale in primis) e le aspettative di taglio dei tassi hanno contribuito alla ripresa dei listini. Da inizio anno la performance delle Borse europee ha mantenuto un vantaggio rispetto a quella americana grazie alla debolezza del dollaro, anche se nel terzo trimestre questa distanza si è ridotta. La BCE ha probabilmente concluso il ciclo di tagli, stabilizzando i tassi al 2%, mentre la FED ha avviato il primo taglio dell’anno, portando i tassi al 4,25%, con attese di ulteriori riduzioni.
Per quanto attiene nello specifico Banca Generali, si comunica che l’Offerta Pubblica di Scambio volontaria (‘OPS’) promossa da Mediobanca è ufficialmente decaduta in data 21 agosto 2025, a seguito dell’esito dell’Assemblea degli azionisti dell’istituto. Con il venir meno dell’OPS, sono cessate le limitazioni, formali e sostanziali, che avevano temporaneamente condizionato la piena operatività della Banca e la sua dinamica commerciale. Questo nuovo contesto consente a Banca Generali di riprendere con slancio la propria strategia di crescita, focalizzata sull’espansione dimensionale, sull’incremento della redditività e della remunerazione dei propri azionisti.
In particolare, in termini di crescita dimensionale, viene confermato l’obiettivo di una raccolta netta complessiva ben superiore ai €6,0 miliardi nell’anno in corso. Resta inoltre confermato l’obiettivo qualitativo di raccolta, pari ad almeno €3,5 miliardi in Assets under Investments (AUI).
In termini di crescita reddituale, Banca Generali si attende di poter realizzare un Net Interest margin consolidato (NIM yield) non inferiore ai 200 punti base medio nel 2025 e di mantenere un management fee margin nell’intorno dei 140-142 punti base medio nel 2025.
Per gli anni a venire, Banca Generali punta a rafforzare ulteriormente il proprio core business attraverso l’integrazione di soluzioni Artificial Intelligence (AI) basata sulle piattaforme di dati della Banca, il potenziamento della produttività della rete di Consulenti Finanziari attraverso i progetti legati ai ‘Team’ e ‘Young Talents’ e l’espansione delle competenze di ‘fabbrica prodotto’ del proprio Asset Management per sostenere la redditività. Banca Generali si attende inoltre un importante
contributo da due importanti progetti: Intermonte e Insurbanking.
Intermonte
L’acquisizione di Intermonte è stata decisa per rafforzare la value proposition nel private banking e internalizzare parte della catena del valore nelle attività di trading e prodotti strutturati.
Le principali leve di sviluppo individuate ai fini della stima del potenziale sinergico si concentrano su tre aree di business in cui Intermonte presenta caratteristiche distintive:
Grazie alle sinergie previste nelle aree identificate e ai primi positivi riscontri di business, Intermonte potrebbe generare ricavi aggiuntivi di compresi tra €10 e €15 milioni già nel 2026, su un totale di €38-48m previsti al 2030, di fatto raddoppiando i ricavi rispetto ai valori di fine 2024 nell’arco dei cinque anni a fronte di costi di ‘set up’ di circa €6 milioni da contabilizzare nell’anno in corso.
Insurbanking
Un altro tassello strategico cruciale per lo sviluppo futuro di Banca Generali è rappresentato dalla partnership nell'insurbaking con Alleanza.
Dopo il primo accordo quadro sottoscritto lo scorso 17 aprile con Generali Italia e gli accordi firmati con Alleanza Assicurazioni lo scorso 30 giugno, il 9 ottobre ha preso ufficialmente il via la collaborazione che ha dato vita ad un nuovo motore di crescita per entrambe le realtà.
Per Banca Generali, la partnership apre una nuova fase di sviluppo dimensionale e reddituale potendo contare, da una parte, sull’unicità della rete distributiva di Alleanza e dei suoi 1,9 milioni di clienti per lo sviluppo nel segmento ‘Affluent’, e dall’altra sul rafforzamento delle opportunità come fornitore di servizi bancari (‘Conto Unico’) e come gestore dei fondi sottostanti al nuovo contenitore assicurativo (‘Stile Unico’).
Dalla partnership, Banca Generali si attende di generare €40-50 milioni di ricavi netti entro il 2030 grazie a €7,0-€8,5 miliardi di volumi di attività, equivalenti al 5-7% della ricchezza stimata dei clienti di Alleanza detenuta presso terze istituzioni. Alla crescita dei ricavi si contrappongono costi di ‘set up’ stimati a €5-6 milioni nell’anno in corso.
Alla luce di questi progetti e di molto altri destinati al potenziamento del proprio core business, Banca Generali guarda al futuro con forte determinazione e impegno pronta a cogliere nuove opportunità di sviluppo nel rispetto della propria missione e dei propri valori.
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