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Nomine pubbliche, al via corsa per le cariche in scadenza: i nuovi equilibri nelle partecipate dello Stato sotto il segno di Giorgia Meloni

23 Ottobre 2025

Parte la corsa alle nomine: i nuovi equilibri nelle partecipate dello Stato sotto il segno di Giorgia Meloni

Fonte: Facebook profilo Meloni

Mancano ancora mesi alla grande tornata di nomine di primavera, ma nei palazzi della politica — soprattutto quelli targati centrodestra — il totonomi è già partito. Tra veti incrociati, spartizioni e ambizioni personali, si delinea un mosaico in cui Palazzo Chigi punta a consolidare la propria impronta, rafforzando il controllo sulle grandi partecipate di Stato e blindando la continuità laddove il legame tra politica ed economia è diventato ormai strategico.


In caso di uscita di Flavio Cattaneo da Enel al suo posto potrebbe approdare Stefano Donnarumma, oggi alla guida di FS, apprezzato trasversalmente non solo dalla maggioranza, che potrebbe anticipare di un anno la sua uscita naturale. Un movimento che, se confermato, offrirebbe a Matteo Salvini un doppio presidio, tra Ferrovie ed Enel, rafforzando il peso della Lega nell’area infrastrutture ed energia. Il tutto, dovrà infatti essere concordato con il benestare di Forza Italia, pronta a far valere i propri pesi contrattuali.


In Terna il Governo sta valutando la possibile riconferma dell’amministratrice delegata Giuseppina Di Foggia, la prima AD donna scelta dal governo Meloni.


Infine, si guarda con grande attenzione al riassetto di Poste Italiane. Si fa sempre più forte il nome di Giuseppe Lasco, attuale direttore generale di Poste, come prossimo AD della società laddove Matteo del Fante dovesse approdare verso un nuovo ruolo. Una figura interna, solida, vicina ai vertici dell’azienda, e da tempo considerata pronta al salto.


Con marzo alle porte, e con la guerra in Ucraina ancora aperta, il fronte mediorientale in fiamme e i mercati in fermento, la posta in gioco è altissima. Le grandi partecipate non sono solo aziende: sono bracci strategici del governo nella politica estera, nell’energia, nella difesa e nelle telecomunicazioni. E nella nuova stagione del potere, nessuna scelta potrà essere lasciata al caso.

Fine seconda parte.

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