13 Ottobre 2025
Saipem
Il 22 ottobre il consiglio di amministrazione di Saipem si riunirà per approvare i conti del terzo trimestre 2025. Secondo il consenso Bloomberg, si attendono ricavi per 3,883 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 3,712 miliardi dello stesso periodo del 2024. A trainare i risultati dovrebbe essere la divisione Asset Based Services, attesa a 2,309 miliardi (contro 2,068 miliardi dell’anno precedente).
Sempre secondo le stime degli analisti, l’Ebitda dovrebbe salire a 431 milioni dai 340 milioni del terzo trimestre 2024, mentre l’utile netto è visto a 125 milioni, in netta crescita rispetto agli 88 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, il debito finanziario netto dovrebbe aumentare a 501 milioni di euro, rispetto ai 124 milioni del 2024, segnalando una criticità nella gestione della leva finanziaria.
Una nota negativa arriva dal portafoglio ordini (backlog), stimato in calo a 31,165 miliardi dai 33,194 miliardi del 2024. Anche la raccolta ordini dovrebbe subire una contrazione significativa, passando da 6,436 miliardi a 3,528 miliardi, quasi la metà rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.
Diversa la lettura dell’ufficio studi di Intesa Sanpaolo, che stima un indebitamento netto più contenuto a 160 milioni di euro, con vendite a 3,72 miliardi, Ebitda a 400 milioni e un margine Ebitda del 10,8%, in linea con il secondo trimestre 2025 e superiore rispetto al 2024. Particolarmente positiva la performance attesa per la divisione Asset Based Services, con margini in crescita al 13,3%, mentre la divisione Energy Carriers dovrebbe mantenere vendite stabili. In leggera flessione invece il segmento Drilling Offshore, penalizzato dalla riduzione delle navi operative, pur mantenendo un margine Ebitda elevato al 40%.
Intesa Sanpaolo prevede che il management confermerà gli obiettivi per l’intero esercizio 2025: ricavi a 15 miliardi, Ebitda a 1,6 miliardi, cash flow operativo a 900 milioni e free cash flow a 500 milioni. L’Ebit è stimato a 163 milioni, stabile rispetto ai 162 milioni precedenti, mentre l’utile netto potrebbe essere leggermente inferiore alle attese, a 84 milioni, in assenza di nuove svalutazioni.
Durante la presentazione dei risultati, Saipem dovrebbe fornire aggiornamenti sulla fusione con Subsea7, uno dei dossier strategici più importanti del momento, oltre che chiarimenti sui contratti legacy e sulla prossima pipeline di ordini. Il tema dell’M&A sarà al centro dell’attenzione, anche alla luce delle sinergie attese dalla fusione italonorvegese.
In attesa della trimestrale, Morgan Stanley ha alzato il target price su Saipem da 3,15 a 3,35 euro, confermando la raccomandazione overweight, mentre il titolo in Borsa ha chiuso il 13 ottobre a 2,434 euro (-0,49%). Gli analisti vedono ricavi a 3,84 miliardi, ordini per 2,25 miliardi, Ebitda adjusted a 421 milioni con un margine dell’11% e utile netto a 95 milioni, sotto il consenso.
Secondo Morgan Stanley, lo scenario di lungo termine è positivo: se i margini torneranno ai livelli del 2010, sia nell’offshore che nell’onshore E&C, il titolo potrebbe valere fino a 5,90 euro, offrendo un potenziale di upside significativo.
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