08 Agosto 2025
Prosegue il confronto tra Mediobanca e Generali sull’Ops per Banca Generali. Nelle ultime settimane i due gruppi si sono scambiati una serie di lettere in cui vengono delineate le condizioni per un possibile accordo commerciale e gli elementi chiave dell’operazione.
L’ultima missiva, datata mercoledì 6 agosto e inviata dal consiglio di amministrazione di Generali, rappresenta un’apertura alle «linee guida» proposte da Mediobanca il 25 luglio. Nel documento si legge che il Leone «ritiene che la stabilizzazione nel lungo periodo dei rapporti commerciali attualmente esistenti con Banca Generali, fatta salva ogni valutazione sull’effettivo termine di durata da effettuarsi nel corso del negoziato, sia un caposaldo del possibile progetto di futura operazione commerciale la cui eventuale finalizzazione, tuttavia, richiede chiarezza anche sugli assetti proprietari delle parti interessate».
La lettera risponde sia alla comunicazione del 25 luglio, sia a un precedente scambio del 12 giugno, pochi giorni prima dell’assemblea poi rinviata da Mediobanca.
I dettagli delle proposte del 25 luglio, formulate dall’amministratore delegato Alberto Nagel, emergono dai documenti preparatori all’assemblea del 21 agosto messi a disposizione dei soci. Le aree di collaborazione individuate sono quattro: bancassurance, asset management e advisory, insur-banking (la distribuzione di prodotti bancari e finanziari tramite le agenzie assicurative) e outsourcing e servizi.
Gli accordi commerciali si fonderebbero su alcuni principi: la stabilizzazione per dieci anni della struttura contrattuale tra Generali e Banca Generali «dal perfezionamento dell’offerta» (salvo alcune eccezioni o diritti di recesso); l’estensione alla rete di Mediobanca degli accordi già in vigore, eccetto quelli di servizio; l’introduzione di «meccanismi volti a salvaguardare la stabilità commerciale degli accordi di asset management» e di «meccanismi di protezione adeguati» in caso di cessazione o riduzione significativa dei flussi commissionali, con conseguente diritto di recesso di Mediobanca dall’accordo di bancassurance; la «preservazione dell’integrità del portafoglio assicurativo distribuito»; e il «mantenimento transitorio dei servizi previsti dagli accordi per un massimo di 24 mesi, o comunque fino al completamento delle attività di migrazione».
Nella lettera del 25 luglio, Mediobanca ha affrontato anche il tema del lock-up di dodici mesi sul 6,5% di azioni proprie che Generali riceverebbe come corrispettivo per la propria quota di Banca Generali in caso di adesione. Sebbene inizialmente previsto come condizione di efficacia dell’Ops, Nagel ha comunicato la disponibilità «a considerare l’eventuale rinuncia alla condizione di efficacia apposta all’offerta». La documentazione precisa che si tratta dell’unica condizione a cui l’istituto è disposto a rinunciare, mentre tutte le altre dovranno verificarsi entro il penultimo giorno dell’offerta.
L’assemblea degli azionisti di Mediobanca, fissata per giovedì 21 agosto, si terrà in modalità da remoto con partecipazione a distanza anche per consiglio di amministrazione e collegio sindacale. La scelta è stata motivata dalla pausa estiva e dall’adozione della formula del rappresentante designato, già sperimentata durante la pandemia.
Secondo i dati più recenti, BlackRock ha incrementato la propria quota in Mediobanca portandola dal 3,5% a oltre il 5%. L’assenza di un contratto vincolante potrebbe però essere un argomento utilizzato da parte di azionisti contrari all’operazione per contestarne l’approvazione.
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