05 Agosto 2025
Nel primo semestre del 2025, Banco BPM ha registrato risultati economici molto solidi, nonostante un contesto internazionale ancora segnato da tensioni geopolitiche e commerciali. Il Consiglio di Amministrazione, guidato da Massimo Tononi, ha approvato i dati al 30 giugno, evidenziando un utile netto di oltre 1,2 miliardi di euro e un risultato lordo dell’operatività corrente pari a 1,5 miliardi: numeri record per il Gruppo.
Tra le operazioni strategiche più rilevanti figura l’acquisizione di Anima Holding, conclusa in aprile tramite un’OPA volontaria che ha portato Banco BPM a detenere quasi il 90% del capitale della società. L’operazione, del valore complessivo di circa 1,5 miliardi di euro, è stata effettuata tramite Banco BPM Vita e rappresenta un passaggio chiave del Piano Strategico 2025-2027, che punta sul rafforzamento dell’area assicurativa e del risparmio gestito.
Sul fronte del derisking, è stata portata a termine la cessione del portafoglio di leasing non performanti (Progetto Toledo) per circa 340 milioni di euro, già spesato a bilancio nel 2024. Per quanto riguarda le attività di funding, nel semestre sono state effettuate quattro emissioni obbligazionarie per un totale di oltre 2 miliardi di euro, tra cui un bond Tier 2 da 500 milioni con scadenza 2036.
Dal punto di vista della solidità patrimoniale e della reputazione, Banco BPM ha superato con successo gli stress test europei, mostrando una resilienza superiore alla media continentale. Le principali agenzie di rating – S&P, Moody’s e Fitch – hanno confermato il giudizio investment grade, migliorando l’outlook a “Positivo”, a conferma della validità del modello di business e della spinta strategica data dall’integrazione di Anima.
Anche sul fronte ESG, il Gruppo ha compiuto progressi concreti: nel primo semestre sono stati erogati oltre 4,3 miliardi di euro in nuovi finanziamenti “low-carbon”, pari a un incremento del +65% rispetto all’anno precedente. Sono stati inoltre collocati 1,25 miliardi in Social Bond, superando gli obiettivi annuali. Si segnalano anche 88 milioni in prestiti al terzo settore, 6 milioni in donazioni sociali e ambientali, e un aumento della presenza femminile nei ruoli manageriali al 31,3%. La digitalizzazione dei processi ESG è stata supportata da 61.000 ore di formazione per il personale e 428 ore per i clienti corporate.
Prosegue la trasformazione digitale attraverso il Programma .DOT. A giugno, oltre 1,7 milioni di clienti retail avevano già attivato la digital identity, e il 50% delle aziende clienti utilizzava la nuova app mobile. Le operazioni digitali hanno superato quelle in filiale, mentre circa il 30% dei nuovi clienti è stato acquisito tramite canali digitali. Anche le filiali fisiche si stanno rinnovando con l’introduzione della firma digitale e la dematerializzazione delle comunicazioni, che coinvolgono oltre 1,2 milioni di rapporti.
Il margine di interesse si è attestato a 1,6 miliardi di euro, in calo del 7% su base annua a causa del rallentamento dell’Euribor. Al contrario, le commissioni nette sono cresciute del +15,3%, spinte dai prodotti di risparmio e investimento, dal ramo assicurativo e dall’investment banking. In calo, invece, le commissioni da monetica, incassi/pagamenti e servizi alle imprese, penalizzate da nuove regolamentazioni.
I proventi operativi hanno raggiunto oltre 3 miliardi di euro, in aumento dell’8,2% su base annua. I costi operativi si sono mantenuti stabili, ma a perimetro costante si registra un calo del 2,6%, migliorando il cost/income ratio al 44,6%.
La qualità del credito continua a migliorare: le rettifiche su crediti sono scese del 15,4%, portando il costo del credito annualizzato a 33 punti base. Il risultato operativo netto ha raggiunto 1,6 miliardi, in crescita del 15%, mentre il risultato netto dell’operatività corrente è salito a oltre 1 miliardo di euro (+26,4%).
Il semestre ha beneficiato anche di effetti straordinari, tra cui la rivalutazione della quota di Anima Holding prima del consolidamento (201,8 milioni netti), a fronte di oneri non ricorrenti per circa 30 milioni, legati a ristrutturazioni e all’OPS di UniCredit, poi ritirata a luglio.
Al netto di tutte le componenti straordinarie e fiscali, l’utile netto del semestre si attesta a 1.214,5 milioni di euro, in crescita del 61,9% rispetto al primo semestre 2024. A perimetro costante, l’utile netto adjusted è pari a circa 949 milioni, in aumento del 22,3%.
Nel secondo trimestre, il trend positivo si è confermato: i proventi operativi sono saliti del 4,9%, trainati dall’apporto di Anima alle commissioni. Il risultato netto trimestrale ha raggiunto i 703,8 milioni, in netto aumento rispetto ai 510,7 milioni del primo trimestre.
La raccolta diretta bancaria si attesta a quasi 135 miliardi di euro (+2,2%), cui si aggiungono 17 miliardi di raccolta assicurativa. La raccolta indiretta complessiva raggiunge i 275 miliardi, di cui oltre 220 miliardi in gestione attiva.
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