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Istat, Pil Italia 2025 a +0,5% dal +0,7 del 2024, a +0,8% nel 2026, disoccupazione in calo a 6,2%, 6,1% il prossimo anno

L’Istat ha riassunto in un rapporto la situazione economica dell’Italia, associando le previsioni per il prossimo anno, che vedono un Pil in leggera crescita e un’anomalia nell’occupazione.

05 Dicembre 2025

Istat, Pil Italia 2025 +0,5% (era +0,7 nel 2024), sale a +0,8% nel 2026, disoccupazione scende a 6,2% quest'anno, 6,1% il prossimo

Fonte: Imagoeconomica

Le previsioni Istat sull’economia italiana per il 2025 e il 2026 mostrano una crescita debole e un’occupazione in rafforzamento. La domanda interna sostiene l’aumento del Pil, mentre quella estera continua a calare, nonostante la minore volatilità dei mercati internazionali prevista per il prossimo anno.

Pil a +0,5% nel 2025 e +0,8% nel 2026, continua l’anomalia dell’occupazione

Il primo dato che emerge dalle stime dell’Istat è la conferma delle previsioni del Governo sul Pil del 2025. Nel nostro Paese la crescita economica si fermerà a +0,5% per quest’anno, dopo il +0,7% dello scorso anno. Un ritmo molto più basso rispetto sia alla media europea, sia a stati in condizioni simili come la Spagna, che quest’anno arriverà a +2,9%.

Per il 2026 invece, l’istituto di statistica sembra essere più ottimista dell’esecutivo. Nel Documento programmatico di finanza pubblica, il Ministero dell’Economia stima la crescita per il prossimo anno a +0,7%, mentre Istat la prevede a +0,8%. Il merito dovrebbe essere della maggiore stabilità internazionale, che potrebbe risolvere uno dei principali problemi della crescita economica italiana: il rallentamento della domanda estera.

Nonostante una forte accelerazione della domanda interna al netto delle scorte (+1,1%), infatti, quella estera fornisce un apporto negativo. Quest’anno calerà dello 0,5%, portandosi più vicina alla parità, ma sempre negativa di due decimi, nel 2026. La riduzione della decrescita della domanda estera dovrebbe essere dovuta, esattamente come per il Pil, alla minore instabilità internazionale.

Continua infine l’andamento anomalo dell’occupazione nel nostro Paese, almeno per il 2025. Il dato dei nuovi assunti è in crescita dell’1,3%, nonostante un aumento del Pil quasi un terzo più basso. Il rallentamento di questa metrica nel 2026 la porterà a rientrare molto più vicina all’andamento della crescita economica, a cui solitamente è accoppiata nelle principali teorie. Sarà infatti dello 0,9%.


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