05 Dicembre 2025
dx Olivier Gavalda, Credit Agricole e sx Giuseppe Castagna, Banco BPM
Novità nella trattativa tra Banco BPM e Credit Agricole in vista del rinnovo in primavera del Cda di Piazza Meda. Secondo le fonti raccolte da Il Giornale d'Italia, i francesi hanno richiesto sia 4 posti nel Cda, sia la possibile nomina di un direttore generale e di un presidente.
Secondo le ultime indiscrezioni, Crédit Agricole mira a rafforzare la propria presenza in Banco Bpm, puntando a presentarsi all’assemblea del 26 aprile con una quota vicina al 30%. La novità è favorita dalle recenti norme italiane sul TUF, che rendono più semplice esercitare una partecipazione azionaria significativa. L’obiettivo della banca francese sarebbe conquistare almeno quattro seggi nel nuovo Cda e assicurarsi un ruolo di rilievo ai vertici dell’istituto. L’autorizzazione della Bce, attesa entro fine anno, sarà però necessaria per poter esercitare pienamente la propria influenza sulle decisioni strategiche.
La scelta dei candidati ai vertici dovrà comunque rispettare le regole della Bce, che vietano ai dipendenti di Crédit Agricole di ricoprire ruoli operativi in Banco Bpm. Di conseguenza, è improbabile che presidente o direttore generale vengano scelti unilateralmente dalla banca francese. Restano inoltre dubbi sul futuro dell’attuale presidente, Massimo Tononi, candidato per un terzo mandato. Le trattative, coordinate dall’head hunter Spencer Stuart, proseguono, ma in caso di mancato accordo Crédit Agricole potrebbe presentare una propria lista, forte dei numeri necessari a prevalere in assemblea.
Il Ceo Giuseppe Castagna sarà chiamato a dover scegliere uno dei due possibili scenari. Intanto bisogna evidenziare che nel prossimo triennio Banco BPM dovrà gestire un'operazione straordinaria, perciò l'Ad di Piazza Meda è chiamato a dover scegliere tra l’integrazione con il primo azionista francese o l’aggregazione con Mps-Mediobanca, favorita dal governo. Secondo alcuni osservatori, una maggiore presenza francese nel consiglio spingerebbe verso la prima opzione e influirebbe sul controllo delle società prodotto di BPM, come Agos Ducato (credito al consumo) e Anima.
Anima dopo l'addio di Alessandro Melzi d’Eril resta senza amministratore delegato. Secondo indiscrezioni non confermate, la banca avrebbe affidato a Korn Ferry il mandato di individuare il successore. Per adesso l’incarico ad interim è stato affidato al condirettore generale Pierluigi Giverso che ha possibilità di ricoprire il ruolo di Ceo ufficialmente perchè la strategia sembra orientata verso la selezione di un top manager esterno. Tra i nomi circolati c’è quello di Saverio Perissinotto, presidente di Eurizon Capital, mentre una candidatura interna da Intesa Sanpaolo appare meno probabile. A oltre un mese dall’uscita di Melzi d’Eril, il posto resta ancora vagante.
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