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Banca Generali, nel 1H 2025 utile ricorrente a €176,3 mln (+3,4), utile netto a €200 mln (-16%); Mossa: "Incertezze legate al risiko bancario"

Nel 1H 2025 crescono le componenti stabili: commissioni ricorrenti +8,4%, margine d’interesse +2,7%. Solida raccolta netta a €3 mld, CET1 al 17,7%, masse totali a €106,5 mld

29 Luglio 2025

Banca Generali, nel 1H 2025 utile a €200,2 mln (-16,4%), nel 2Q a €89,9 mln; Mossa: "Modello resiliente e sostenibile"

Il Consiglio di amministrazione di Banca Generali ha approvato i risultati consolidati al 30 giugno 2025.

Le parole di Gian Maria Mossa

L’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Banca Generali, Gian Maria Mossa, ha commentato: “Nonostante il peso delle incognite geopolitiche che, come visto, invitano ad una maggiore cautela soprattutto la clientela private ed istituzionale sui mercati, e l’incertezza sulle dinamiche del risiko bancario che ci vede coinvolti, siamo cresciuti a doppia cifra nella raccolta degli asset sotto investimento (AUI), grazie alla spinta del risparmio gestito. Una ulteriore conferma della resilienza e della sostenibilità del nostro modello di business incentrato sulla qualità dei nostri banker che si sta ulteriormente rafforzando grazie all’ampliamento delle soluzioni. Stiamo infatti, ricevendo molta attenzione dai clienti imprenditori interessati ad esplorare le opportunità offerte dal confronto con i servizi e le competenze esclusive di Intermonte, già integrata nel nostro modello di servizio. Nel primo semestre abbiamo anche accelerato negli investimenti in due progetti strategici per la Banca: la partnership con Generali nell’Insurebanking e l’integrazione dell’AI nell’operatività e nei processi commerciali della rete. A settembre avremo la nostra Convention annuale in cui annunceremo importanti novità in ambito prodotti e servizi che daranno una spinta importante alla qualità della raccolta già a partire da ottobre. Guardiamo quindi con fiducia alla seconda parte dell’anno confermando il massimo impegno nell’attenzione a tutti gli stakeholders e nel raggiungimento degli ambiziosi target di crescita”.

Risultati economici del primo semestre al 30 giugno 2025

Nel primo semestre del 2025, Banca Generali ha registrato un utile netto consolidato di €200,2 milioni, in calo rispetto ai €239,6 milioni dello stesso periodo del 2024, che aveva beneficiato di un maggiore apporto delle commissioni variabili. Al netto di queste componenti straordinarie, l’utile ricorrente è cresciuto del 3,4%, raggiungendo €176,3 milioni, e rappresenta ora l’88% dell’utile totale (rispetto al 71% del 2024). Questo dato evidenzia la capacità della banca di rafforzare una redditività più stabile e sostenibile in un contesto di mercato volatile, segnato anche dall’incertezza legata all’offerta pubblica di scambio lanciata da Mediobanca lo scorso aprile.

Il margine di intermediazione si è attestato a €472,7 milioni, in calo rispetto ai €494,3 milioni del primo semestre 2024, ma in crescita del 7,5% al netto delle componenti di mercato, grazie al buon andamento delle commissioni nette ricorrenti (€253,3 milioni, +8,4%) e del margine finanziario (€177,0 milioni, +6,2%). Il margine di interesse, in particolare, ha raggiunto €161,7 milioni, in aumento del 2,7% nonostante la discesa dei tassi di mercato, grazie alla crescita dei volumi dei depositi retail.

Gli attivi fruttiferi ammontano a €16 miliardi, con una prevalenza (76%) di titoli obbligazionari a breve scadenza (duration media 1,4 anni). Il risultato della gestione finanziaria è cresciuto significativamente a €15,3 milioni, sostenuto anche dalle attività di Intermonte.

Sul fronte delle commissioni, quelle lorde ricorrenti sono aumentate del 6,9% a €550,2 milioni, trainate da:

  • Commissioni di investimento: €473,4 milioni (+6,6%), con un buon andamento delle gestioni (€446,5 milioni) e della consulenza evoluta (€26,8 milioni, +8,0%);

  • Altre commissioni ricorrenti: €76,8 milioni (+8,8%), spinte anche dal corporate advisory e trading di Intermonte (€15,6 milioni).

Le commissioni variabili si sono invece ridotte drasticamente a €42,4 milioni (da €94 milioni), a causa dell’instabilità dei mercati nel periodo marzo-aprile.

I costi operativi sono aumentati del 20,4% a €164,4 milioni, ma al netto del contributo di Intermonte (€17 milioni), la crescita si riduce al 7,9%. I costi core sono stati di €133,8 milioni (+8,4%), principalmente per investimenti in IT. Il Cost/Income ratio rettificato si è mantenuto su livelli di eccellenza del settore, al 37,5%.

Sono stati contabilizzati accantonamenti e rettifiche per €36,1 milioni (in calo rispetto ai €39,5 milioni del 2024), mentre il tax-rate è salito al 26,3% per la minore incidenza dei profitti esteri.

Secondo trimestre 2025

L’utile netto del secondo trimestre è stato di €89,9 milioni (contro i €117,6 milioni del 2Q 2024), ma l’utile ricorrente è cresciuto dell’1%. Il margine di intermediazione si è attestato a €222,1 milioni, penalizzato dalle commissioni variabili (€8 milioni), mentre le altre fonti di ricavo hanno mostrato solidi aumenti: commissioni ricorrenti a €125 milioni (+8,4%) e margine finanziario a €89 milioni (+7,6%).

I costi operativi sono stati di €81,8 milioni, comprensivi di €8,5 milioni legati a Intermonte, e i costi core a €66,7 milioni (+8,2%). Il risultato pre-tasse è stato di €124,2 milioni, e il tax-rate del 27,4% ha risentito anch’esso del minor apporto di utili esteri.

Solidità patrimoniale

La banca ha confermato la sua solidità patrimoniale, con un CET1 ratio del 17,7% e un Total Capital Ratio del 19,7%, già inclusivi degli impatti della normativa CRR3 e dell’integrazione di Intermonte. Il Leverage ratio è al 5,7%, ben oltre il minimo regolamentare, e gli indici di liquidità restano elevati (LCR al 329%, NSFR al 234%).

Risultati commerciali

Le masse totali gestite e amministrate sono cresciute del 7,6% su base annua a €106,5 miliardi, un nuovo massimo storico. Gli Assets under Investment sono a €71,1 miliardi (+7,2%), trainati dalle Soluzioni Gestite (€49,1 miliardi), in particolare le soluzioni contenitore (€25 miliardi) e i fondi propri (€12 miliardi). Anche le Polizze assicurative tradizionali sono salite a €15,6 miliardi (+7,4%).

Gli altri attivi sono a €35,4 miliardi, con aumenti sia nei conti amministrati (€24,1 miliardi) sia nei conti correnti (€11,3 miliardi). Le masse in consulenza evoluta sono pari a €10,9 miliardi, corrispondenti al 10,3% del totale.

La raccolta netta del semestre è stata pari a €3,0 miliardi, di cui €1,5 miliardi nel secondo trimestre. In particolare, gli Asset under Investment hanno attratto €1,6 miliardi, rappresentando il 54% della raccolta totale.

Previsioni e strategia

Il primo semestre è stato segnato da una forte volatilità dei mercati, influenzati dai dazi USA e dal conflitto in Medio Oriente, entrambi in via di assorbimento. L’azionario europeo ha sovraperformato quello americano, e il contesto dei tassi in Europa è diventato più favorevole con un taglio della BCE.

In questo scenario, Banca Generali mantiene un approccio prudente e proattivo, con l’obiettivo di offrire consulenza di qualità e supporto personalizzato ai clienti. La banca conferma l’obiettivo di raccolta netta a €6 miliardi per il 2025, di cui €3,5 miliardi in Asset under Investment, e prevede un NIM medio di 200 bps e management fee margin tra 140 e 142 bps nel secondo semestre.

Proseguono inoltre i progetti strategici, tra cui:

  • l’integrazione di Intermonte, con sinergie su ricavi e servizi;

  • il rafforzamento della partnership con Generali, culminata il 30 giugno con la firma degli accordi di insurebanking con Alleanza Assicurazioni, per integrare prodotti bancari e assicurativi e generare maggiore valore per i clienti.

Infine, si ricorda che Banca Generali è attualmente oggetto di un’offerta pubblica di scambio volontaria da parte di Mediobanca annunciata il 28 aprile 2025. La banca continua a monitorare gli sviluppi e si riserva di esprimere le proprie valutazioni secondo le tempistiche previste dalla normativa.

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