17 Aprile 2025
La Bce taglia i tassi di 25 punti base per la settima volta da giugno scorso e porta il tasso sui depositi, quello di riferimento, da 2,50% a 2,25%. Il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali cala da 2,65% a 2,40%, quello sui prestiti marginali da 2,90% a 2,65%.
Attualmente, l’inflazione nell’Eurozona si attesta intorno al 2,2% su base annua, poco sopra l’obiettivo del 2% fissato dalla stessa BCE. Il contesto è però sfaccettato: le tariffe commerciali possono aumentare i prezzi, ma al tempo stesso il rafforzamento dell’euro e la discesa dei prezzi dell’energia stanno attenuando le spinte inflazionistiche.
I dati attuali confermano che il mutuo a tasso fisso, anche se di poco, risulta ancora la scelta più conveniente. Le migliori proposte online partono da un TAN del 2,76%, che si traduce in una rata mensile di circa 582 euro. Per i mutui a tasso variabile, invece, il TAN minimo è del 2,97%, con una rata intorno ai 596 euro.
Scegliere oggi un tasso fisso significa iniziare con una rata leggermente più bassa e avere la certezza che resterà stabile per tutta la durata del finanziamento. Optare per il variabile, invece, è una sorta di scommessa sul fatto che in futuro le rate possano scendere sotto quelle del fisso, portando a un risparmio. Tuttavia, comporta anche il rischio di aumenti legati all’andamento incerto dei mercati.
L'ultimo taglio dei tassi di interesse era arrivato lo scorso 6 marzo, con una sforbiciata di 25 punti base. Il tasso sui depositi, quello di riferimento, è passato così dal 2,75% al 2,50%. Il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali è invece calato dal 2,90% al 2,65% e quello sui prestiti marginali da 3,15% a 2,90%.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia