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Dazi, Wall Street chiude in rosso: Dow Jones -2,5%, Nasdaq - 4,3%, S&P 500 - 3,4%; borsa di Tokyo chiude a -2,9%, Cina svaluta Yuan

Wall Street chiude in rosso, tra le borse asiatiche male soltanto Tokyo

11 Aprile 2025

Borse europee chiudono in rialzo, Londra + 2,7%, Parigi +2,5%, Francoforte +2,48% e Milano +2,44%; giù petrolio e gas, oro in recupero a $3.009

Gli indici di Wall Street continuano a subire l'effetto dei dazi, nonostante Trump li abbia sospesi per 90 giorni. Chiusura della borsa in negativo con Dow Jones -2,5%, Nasdaq - 4,3%, S&P 500 - 3,4%.

Dazi, Wall Street chiude in rosso: Dow Jones -2,5%, Nasdaq - 4,3%, S&P 500 - 3,4%

Wall Street chiude in negativo. A provocare l'ondata di sfiducia dopo la ripresa potrebbero essere state le precisazioni del presidente Trump dei dazi alla Cina, che complessivamente hanno raggiunto il 145%. 

Alla mossa di Trump ha risposto anche l'Ue, che ha sospeso i controdazi che aveva di fatto annunciato, e che sarebbero dovuti partire dal 15 aprile. Questi tre mesi serviranno probabilmente per trovare una negoziazione. Trump ha anche dichiarato: "Tratteremo con l'Unione europea in blocco. Ci hanno trattato molto male ma sono stati intelligenti".

Dazi che invece sono rimasti, e anzi, sono aumentati per la Cina. Il presidente americano ha chiarito che le tariffe complessive per Pechino sono del 145% e non del 125%.

Borsa di Tokyo chiude a -2,9%, Cina svaluta yuan

Tra le borse asiatiche quella a subire maggiormente l'effetto dei dazi è la borsa di Tokyo, con l'indice Nikkei che in apertura si attesa al -5,6%, recuperando nel corso della mattinata ed arrivando al -2,7% e chiudendo comunque in rosso a -2,9%. Borsa di Shanghai a +0,5%, quella di Shenzhen a +0,7%, Hong Kong +1,9%.

La Cina svaluta lo yuan, la moneta cinese, che è arrivata a toccare un minimo di 7,3518 sul biglietto verde prima di recuperare terreno: il rapporto di cambio con il dollaro è sceso ai minimi dal 2007.

La Banca centrale cinese (Pboc) ha abbassato per sei giorni consecutivi, seppure moderatamente, il suo tasso di riferimento, a dimostrazione del fatto che la Cina punta su una graduale svalutazione della sua moneta per sostenere l'export.

E proprio sulla Cina, Trump ha dichiarato: "Mi piacerebbe ottenere un accordo con la Cina".

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