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Mps, Delfin aumenta la sua quota dal 3,5% al 9,78%, operazione in derivati con strumenti come share forward e collar share forward

Delfin, già azionista di Generali (9,93%) e di Piazzetta Cuccia (19,81%), aveva acquisito una partecipazione in Mps a novembre, acquistando il 3,5% dal MEF in un'operazione coordinata che ha visto coinvolti anche Francesco Gaetano Caltagirone (3,5%), Banco Bpm (5%) e Anima Holding (4%)

10 Gennaio 2025

Mps, Delfin aumenta la sua quota dal 3,5% al 9,78%, operazione in derivati con strumenti come share forward e collar share forward

Mps, il 27 dicembre, Delfin aumenta la sua quota dal 3,5% al 9,78%, con un' operazione in derivati, utilizzando strumenti come share forward e collar share forward, l’operazione è emersa giovedì 9 gennaio attraverso le comunicazioni della Consob sulle partecipazioni rilevanti. Questa modalità operativa non è nuova per Delfin, che in passato ha impiegato tecniche simili per aumentare la propria quota in Mediobanca.

Secondo fonti finanziarie, si sospetta che le controparti di Delfin in questa operazione siano state la banca francese Bpce e la sua investment bank Natixis. Infatti, dalle comunicazioni Consob risulta che Bpce, attraverso strumenti finanziari, detiene una partecipazione aggregata pari al 6,4% di Mps. Tale quota è stata acquisita tra il 30 dicembre e l’Epifania, e risulta composta per il 6,27% da titoli, per lo 0,11% da diritti di voto riferibili ad azioni e per lo 0,01% da posizioni lunghe con regolamento in contante. Un’ipotesi non confermata ma circolata è che Delfin abbia prima comprato la quota in Mps e successivamente si sia protetta dal rischio di prezzo stipulando derivati con Bpce, che avrebbe acquisito indirettamente una partecipazione nella banca senese.

La holding lussemburghese, che controlla EssilorLuxottica e guidata da Francesco Milleri, già azionista di Generali (9,93%) e di Piazzetta Cuccia (19,81%), aveva acquisito una partecipazione in Montepaschi a novembre, acquistando il 3,5% dal Ministero dell'Economia e delle Finanze nell'ambito di un'operazione coordinata che ha visto coinvolti anche Francesco Gaetano Caltagirone (3,5%), Banco Bpm (5%) e Anima Holding (4%).

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