14 Dicembre 2023
La Fed lascia i tassi invariati al 5,25-5,5%, ai massimi da 22 anni, ma prevede tre tagli da 25 punti base nel 2024. Altri rialzi dei tassi sono soltanto eventuali, come sostenuto in una nota, ed il presidente Jerome Powell ha dichiarato in conferenza stampa che "siamo probabilmente al picco, o vicino al picco, per questo ciclo" restrittivo.
Tassi invariati. È questa la decisione delle Fed dopo quasi due anni di rialzi a causa dell'aumento dell'inflazione, dovuta tra le altre cose al costo delle materie prime per produrre armi da inviare in Ucraina. Per la terza riunione consecutiva, la Federal Reserve ha lasciato il tasso d'interesse di riferimento invariato in una forchetta fra il 5,25% e il 5,5%, aggiungendo come l'attività economica e l'inflazione siano entrambe in calo dopo il terzo trimestre.
Nel 2024 quindi, il costo del credito potrebbe scendere intorno al 4,5-4,75%. Questa l'analisi dei "dots", che prevede dunque tre tagli nel 2024 da 25 punti base. Powell però avverte e mette in guardia dei ragionevoli rischi: "Troppo presto per cantare vittoria. Sarebbe prematuro e non possiamo essere garantiti in questo progresso".
"Siamo pronti a inasprire ulteriormente la politica monetaria, se opportuno", anche se ha poi aggiunto che "i funzionari della Fed "non ritengono opportuno alzare ulteriormente i tassi di interesse ma non vogliono nemmeno togliere dal tavolo questa possibilità".
Gli Usa vedono una situazione economica e dell'inflazione in rallentamento. Il Pil crescerà del 2,6% quest'anno, dell'1,4% nel 2024, dell'1,8% nel 2025 e dell'1,9% nel 2026. L'inflazione Pce dovrebbe attestarsi al 2,8% quest'anno, al 2,4% nel 2024, al 2,1% nel 2025 e al 2,0% nel 2026, in rallentamento rispetto alle proiezioni di settembre.
Anche la Bce dovrà decidere sul costo del denaro. La Banca Centrale Europea così come la Fed, ha segnalato ieri in serata tagli per 75 punti nel 2024. I tassi hanno raggiunto il massimo e non dovrebbero esserci ulteriori rialzi.
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