19 Maggio 2023
La Bce avverte: rischi inflazione elevati e calo record prestiti
Negli ultimi mesi, rispetto ai massimi che sono stati registrati nel Vecchio Continente, l'inflazione è scesa. Ma nello stesso tempo le pressioni di fondo sui prezzi restano intense. Ragion per cui i rischi per l'inflazione restano significativi. Rispetto ad un obiettivo Bce, per la crescita annua dei prezzi nell'area euro, che è fissato al 2%.
È questa, in sintesi, la posizione della Bce nell'ultimo bollettino economico che conferma quelle che sono le attese della comunità finanziaria riguardo alle prossime mosse di politica monetaria. Ovverosia, l'aumento dei tassi di interesse, da parte della Banca centrale europea, non è ancora giunto al termine. In più, sull'economia reale l'aumento dei tassi di interesse si sta trasmettendo con un'intensità e con un ritardo che generano incertezze.
Ma lo stesso non dicasi per l'accesso al credito. La Banca centrale europea al riguardo, infatti, ha posto l'accento sul fatto che, invece, i tassi di interesse in progressivo aumento si stanno trasmettendo con vigore nell'area euro sul sistema creditizio. Il che sta generando, inesorabilmente, un calo record nella domanda di prestiti in quanto questi, in termini di spesa per interessi, da un anno a questa parte sono diventati decisamente più costosi.
Precisamente, la Banca centrale europea ha rilevato per la domanda di prestiti un calo record sia da parte delle famiglie, sia da parte delle imprese. Passando invece alla crescita economica, il Pil nel Q1 del 2023, nell'area euro, è cresciuto di appena lo 0,1%. Con una stima di crescita moderata pure per il trimestre in corso, il secondo del 2023.
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