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Fallimento Silicon Valley Bank, il più grande da Lehman Brothers e Washington Mutual del 2008

Si tratta del più grande crack dai tempi del 2008. Partita la corsa al ritiro sui conti correnti, 42 miliardi in un solo giorno. E ora si teme un'ondata di dissesti tra le startup californiane

11 Marzo 2023

Fallisce la Silicon Valley Bank, in un solo giorno ritirati 42 miliardi dai conti

Silicon Valley Bank, fonte Twitter: @putino

È ufficiale il fallimento della Silicon Valley Bank. Il più grande crack dai tempi del 2008 quando Lehman Brothers e Washington Mutual subirono la stessa sorte. Quella che era la 16esima banca americana ha visto concludersi un venerdì nero, con la chiusura dei battenti dopo 40 anni dalla nascita. La più grande banca della Silicon Valley basata su depositi locali aveva emesso a sorpresa 2,25 miliardi in azioni per rafforzare il capitale a seguito di perdite significative sul portafoglio di investimenti. Una chiusura dovuta anche al continuo rialzo dei tassi di interesse della Fed, passati al 4,75%. Ragion per cui gli sportelli sono stati presi d'assalto e si stimano già circa 42 miliardi di dollari ritirati. In un solo giorno.

Silicon Valley Bank fallimento: il più grande crack da Lehman Brothers e Washington Mutual

I 42 miliardi di dollari equivalgono ad un quarto del totale. Il fallimento della Silicon Valley Bank, che ieri ha mandato in subbuglio i mercati di tutta Europa con grosse oscillazioni in negativo, è il più grande crack di un istituto di credito Usa dai tempi del tracollo di Washington Mutual e Lehman Brothers del 2008.

Il fenomeno a cui si è assistito si chiama “bank run”, vale a dire la corsa al ritiro del danaro dai conti correnti: un timore che serpeggiava già nella giornata di ieri, quando i sentori del fallimento si facevano più grandi.

Fallimento Silicon Valley Bank: ricostruzioni

Buona parte della clientela di Silicon Valley Bank è costituita da investitori professionisti, che vanno dalle Pmi del settore tecnologico oppure startup o imprese. Un problema, dato che queste categorie dispongono spesso di conti con cifre spesso superiori alla soglia tutelata e negli Usa i conti bancari sono garantiti fino ad un ammontare massimo di 250mila dollari. Buona parte dei 175 miliardi di dollari in depositi, vale a dire l'89% non è coperto.

Un'agenzia dello Stato della California ha lanciato l'allarme sulla solvibilità della banca e da lì è partito tutto. Anche l'aumento dei tassi d'interesse dalla Fed ha fatto la sua parte. Il fallimento della banca si può perfettamente inserire in un quadro che vede l'istituto di credito di Santa Clara come la prima grande vittima su questo ambito. Tornando al discorso, fino allo scorso mercoledì la banca era ritenuta ben patrimonializzata e solvibile, ma l'annuncio ha scatenato la corsa di privati o società che hanno cercato di recuperare i fondi in fretta e furia.

Il caso Silvergrade

C'entra il caso Silvelgrade, uno dei tanti gruppi di criptoasset falliti nelle ultime settimane? La risposta è sì. Lo rivelano alcune ricostruzioni, per cui la Silicon Valley Bank  si sarebbe trovata in affanno sulle liquidità dopo una prima serie di ritiri di depositi seguiti al crollo di Silvergrade, l'altro grande crack della settimana. Quando la banca di Santa Clara ha annunciato la propria intenzione di raccogliere nuovi fondi a causa dei nervosismi dei mercati e nuovi prelievi dai conti non aveva più margini. L'istituto di credito aveva già venduto tutti gli asset facilmente cedibili per reperire contanti.

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