Manovra 2023, si vota venerdì. Nuova stretta sul Rdc: via al primo rifiuto di lavoro anche "non congruo"
Sul Reddito di cittadinanza, la scelta del nuovo governo è chiara: stringere la cinghia. Così viene introdotto l'emendamento per far sì che venga eliminato anche per chi rifiuta la prima offerta non congrua. Cancellata la norma sul pos e che il nuovo tetto al contante è 5 mila euro
Ilgoverno Meloni ha deciso di stringere nuovamente sul reddito di cittadinanza. Dopo aver deciso di adottare forti limitazioni per risolvere il nodo coperture, infatti, il governo è rimasto tutta la notte in commissione bilancio per elaborare alcuni emendamenti. Tra questi c'è sicuramente una novità che riguarda le maggiori restrizioni a cui saranno soggetti, dal 2023, tutti i percettori del contributo che, come aveva già annunciato il MEF, avrebbe fatto risparmiare altri 200 milioni di euro. È stata infatti approvata la norma che lo elimina anche dopo il rifiuto della prima offerta non congrua.
Reddito di cittadinanza: cessazione del beneficio per chi rifiuta anche la "prima offerta congrua
Ebbene, la stretta è stata decisa anche nelle modalità: si tratta di eliminare il reddito di cittadinanza anche per coloro che avessero deciso di rifiutare anche la prima offerta congrua, vale a dire quella che avrebbe collocato il beneficiario del contributo economico entro 80 km di distanza dalla residenza.
In alternativa, il beneficiario avrebbe potuto accettare l'offerta di lavoro se questa lo avesse collocato a 100 minuti dalla propria abitazione.
Per completezza, ricordiamo anche che la stessa Manovra stabilisce che nel 2023 perderà il reddito di cittadinanza:
chi rifiuterà laprima offerta di lavoro congrua,quindi, non più al secondo rifiuto come attualmente previsto;
coloro che non partecipano, per almeno 6 mesi, ad uncorso di formazione professionaleo diriqualificazione.
Reddito di cittadinanza: una stretta e una dismissione graduale del provvedimento
Inoltre doveva essere coerente con le esperienze e le competenze maturate e garantire una retribuzione superiore del 20% rispetto a quella percepita nell'ultimo mese. Ebbene, tutto questo è stato eliminato dall'ultima stretta delgoverno Meloniche ha deciso di stringere la cinghia.
Già in precedenza ilgoverno Meloniaveva deciso di riformare integralmente ilreddito di cittadinanzaa partire dal 2023. Infatti, avrebbero potuto richiederlo soltanto per otto mesi, ma tutti coloro che avessero avuto altri requisiti, ad esempio, coloro che avessero avuto disabili in famiglia, dimostrando cioè di non poter lavorare, avrebbero potuto ottenerlo. Dal 2024 però il reddito di cittadinanza sarebbe stato eliminato per tutti. Più che una stretta un graduale addio che adesso, con l'eliminazione della clausola dell'offerta congrua, si fa più concreta che mai.
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