15 Dicembre 2022
fonte: Twitter
La battaglia sul Pos non sembra essere giunta ad un accordo. Il governo, dopo la bocciatura da parte dell'Unione Europea della soglia a 60 euro, pensa ad una nuova soglia di 30 euro, entro cui non possano essere applicate sanzioni in caso di mancata transazione elttronica.
L''Italia è costretta a fare ancora una volta un passo indietro per quanto riguarda i pagamenti con il Pos. Il governo Meloni tratta con l’Ue per abbassare la soglia dei pagamenti elettronici. Si sta valutando una nuova soglia, fissata a 30 euro, entro cui non è obbligatorio il pagamento elettronico.
Le pressioni questa volta non sono arrivate solo dall'opposizione nazionale, ma anche dalla Commissione dell'Unione Europea. I pagamenti con Pos sono considerati un'arma per battere l'evasione fiscale e quindi è impensabile che non si applichino sanzioni per mancate transazioni elettroniche volontarie da parte degli esercenti commerciali. L'esecutivo aveva pensato ad una soglia iniziale di 60 euro, entro cui non sarebbero scattate, ma dopo i malumori dell'opposizione, alcune voci hanno iniziato a circolare in merito al ribasso della soglia a 50 o 40 euro. Infine, dopo la voce dell'Unione Europea, sembra che il governo, pur di approvare la legge di bilancio in tempi rapidi, sia disposto a scendere fino a 30 euro. Ovviamente prima di considerare la manovra come approvata, sarà necessario passare per il "sì" di Bruxelles.
L'UE non ha fatto problemi all'Italia solo riguardo le transazioni elettroniche. La nostra legge di bilancio era stata in parte bocciata anche per altri provvedimenti come il pensionamento anticipato, i condoni fiscali che consentono la cancellazione di debiti tributari pregressi relativi al periodo 2000-2015 e non superiori ai 1.000 euro e infine il discusso tetto al contante.
La Commissione, in una nota, ha motivato la sua parziale bocciatura. In merito all'obbligo dei pagamenti elettronici si legge: "Il 9 luglio 2019 il Consiglio, tra gli altri, ha raccomandato all’Italia di combattere l’evasione fiscale, in particolare sotto forma di omessa fatturazione, anche rafforzando l’uso obbligatorio dei pagamenti elettronici". Dato e considerato che l'evasione fiscale si combatte anche: "Mediante l’abbassamento delle soglie legali per i pagamenti in contanti, nonché di attuare pienamente riforme pensionistiche per ridurre la quota delle pensioni nella spesa pubblica".
Gli emendamenti posti da Bruxelles hanno trovato l'appoggio dell'opposizione italiana e dovranno essere discussi in Parlamento. La data ultima proposta dal governo per l'approvazione della Manovra 2023 è il 23 dicembre 2022. Qualora dovesse slittare non sarebbe comunque un problema perché la scadenza per il bilancio è fissata al 31 dicembre 2022.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia