15 Dicembre 2022
fonte: Pinterest
La popolazione censita in Italia al 31 dicembre 2021 ammonta a 59.030.133 residenti, in calo dello 0,3% rispetto all'anno precedente. Il lieve calo di popolazione non è dovuto solo al saldo naturale negativo, che quest'anno ha toccato il record minimo di nascite (400mila), ma è da attribuire in parte anche alla diminuzione della popolazione straniera. Tra le cifre importanti anche le persone senza fissa dimora, che ammontano a 96mila e i morti da Covid in calo rispetto all'anno precedente.
Il decremento di popolazione interessa soprattutto il Centro Italia (-0,5%) e l'Italia settentrionale (-0,4% sia per il Nord ovest che per il Nord est), mentre resta più contenuto nell'Italia meridionale (-0,2%) e risulta minimo
nelle Isole (appena 3mila unità in meno). Le donne rappresentano il 51,2% della popolazione residente, superando gli uomini di 1.392.221 unità.
Ancora presente è l'impatto del numero di morti da Covid-19 sulla dinamica demografica: il totale dei decessi (701.346), sebbene in diminuzione rispetto all'anno precedente (quasi 39mila in meno), rimane significativamente superiore alla media 2015-2020 (+8,6%).
Il nuovo record minimo delle nascite (400mila) e l'elevato numero di decessi (701mila) aggravano la dinamica naturale negativa che caratterizza il nostro Paese nell'ultimo decennio. La geografia delle nascite mostra "un calo generalizzato in quasi tutte le ripartizioni, con i valori più alti al Sud (-2,7%) e un'unica eccezione nel Nord-est dove si registra un lieve incremento (+0,1% sul 2020)".
Il calo di popolazione non è dovuto però solo al saldo naturale negativo ma è da attribuire in parte alla diminuzione della popolazione straniera. Gli stranieri censiti sono 5.030.716,con un'incidenza sulla popolazione totale di 8,5 stranieri ogni 100 censiti. Quasi la metà degli stranieri censiti proviene dall'Europa (47,7%), il 22,6% dall'Africa, una percentuale di poco inferiore dall'Asia e il 7,3% dall'America (Figura 6). L'Unione europea è l'area maggiormente rappresentata (27,6%), seguono l'Europa centro orientale (19,3%), l'Africa del nord (13,6%) e l'Asia centro meridionale (11,6%).
Il Nord è l'area più attrattiva per gli stranieri, dove si concentra il 59% della popolazione straniera censita (2 milioni 973mila). Il Centro Italia accoglie il 25% di stranieri rilevati (1 milione 241mila) e il Sud e le Isole, rispettivamente, l'11,6% e il 4,6%.Nel confronto con il 2020, le regioni che hanno registrato il calo maggiore sono Lombardia (-35mila), Toscana (-19mila circa), Lazio (-17mila) e Veneto (-16mila). Al contrario, Calabria, Puglia e Basilicata, sebbene in misura molto ridotta
“Il nostro è un Paese sempre più vecchio. L’età media si è innalzata di tre anni rispetto al 2011 (da 43 a 46 anni). La Campania continua a essere la regione più giovane (età media di 43,6 anni), mentre la Liguria si conferma quella più anziana (49,4, anni)" dicono ancora i dati Istat diffusi oggi. "L’invecchiamento della popolazione italiana è ancora più evidente nel confronto con i censimenti passati". Nel 2021 per ogni bambino si contano 5,4 anziani contro meno di un anziano per ogni bambino del 1951 (3,8 nel 2011). L’indice di vecchiaia è notevolmente aumentato e continua a crescere, da 33,5% del 1951 a 187,6% del 2021. L'età media degli stranieri è più bassa di oltre 10 anni rispetto a quella degli italiani (35,7 anni contro 46 anni nel 2021).
Negli ultimi 10 anni diminuiscono gli analfabeti, le persone che sanno leggere e scrivere ma non hanno concluso un corso regolare di studi e quelle con la licenza di scuola elementare e di scuola media. La quota più significativa di popolazione, pari al 36,3%, è in possesso del diploma (oltre 5 punti percentuali in più rispetto al 2011). A livello territoriale i laureati sono il 17,2% al Centro, il 30,2% al Nord, il 13,8% nel Meridione e il 13% nelle Isole. Le quote più elevate di titoli di studio bassi si rilevano invece al Sud.Con il 19,1% il Lazio è la regione con l'incidenza più elevata di laureati e di dottori di ricerca(0,8%) a cui si contrappone la Puglia (12,9% e 0,3%).
Un dato preoccupante è quello delle persone senza tetto e senza fissa dimora, che ammontano a poco più di 96mila. Tra le persone senza tetto e senza fissa dimora iscritte nelle anagrafi comunali, quasi il 38% è di nazionalità straniera e la componente maschile è decisamente prevalente (212,4 uomini ogni 100donne).
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