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Uniper nazionalizzata dalla Germania con 55 miliardi: il buco causato dallo stop al gas russo

Uniper è stata nazionalizzata con 55 miliardi anche se il buco è stato causato dalle sanzioni europee, si tratta del terzo colosso portato all'attenzione della Germania

07 Dicembre 2022

Uniper nazionalizzata con 55 miliardi: il buco causato dallo stop al gas russo, ma l'Italia trova 2 mld per l'Ilva

Il buco Uniper si allarga fino ad arrivare alla cifra monstre di 55 miliardi, la Germania ci mette mano dopo aver elargito 200 miliardi per la crisi energetica delle famiglie e delle imprese. Il debito tedesco sale a 300 miliardi, ma l'Italia del PNRR fatica a trovarne 2 per salvare l'ILVA. Con Uniper la Germania conta ormai già tre colossi nazionalizzati dopo aver preso il controllo di Rosneft e Sefe.

Uniper nazionalizzata con 55 miliardi: l'esitazione dell'Italia su Ilva e Lukoil

La crisi delle imprese è l'unico vero grande macigno che pesa sul governo italiano: dall'ILVA al caso Lukoil la questione di fa sempre più bollente e mentre il 1° dicembre, il CDM ha detto sì al dl per lo sblocco dei settori strategici, per scongiurare la chiusura della Isab di Priolo, resta comunque il nodo delle coperture. Meloni e Giorgetti faticano a trovare i due miliardi di euro per coprire almeno l'ILVA. Andrebbero statalizzate? No, il Ministro delle Imprese, Adolfo Urso è contrario. Intanto la Germania riesce incredibilmente a trovare 55 miliardi al colosso Uniper, il cui buco, stimato in 40 miliardi lo scorso 3 novembre si è allargato prima a 49 e poi a 55. Intanto resta l'attesa per il 19 dicembre, quando cioè, sulla base della legge nazionale relativa alla trasparenza delle imprese quotate in borsa, il ceo Klaus-Dieter Maubach dovrà fornire tutti i dettagli sulla perdita.

Sempre il 19 dicembre dovrà essere approvato l'aumento di capitale da 8 miliardi ed autorizzata la nuova immissione di liquidità fino a 25 miliardi di euro, così come previsto dall'Energy security act varato dal governo Scholz.

Un ordine del giorno cruciale, che ha spinto a cancellare l'assemblea già prevista e a riconvocarne una nuova "perché è interesse di Uniper e dei suoi soci che la comunicazione delle perdite da parte del cda venga fatta direttamente nella stessa assemblea degli azionisti che delibera anche sui provvedimenti di stabilizzazione della società, concordati col governo federale".

Uniper nazionalizzata con 55 miliardi: le sanzioni che hanno messo in ginocchio la Germania

Tuttavia serviranno 3 anni di duro lavoro per riportare i conti in ordine, stima il ceo Maubach. Intanto bisognerà però stabilire come si è aperta la falla che ha portato al buco di 40,374 miliardi dei primi 9 mesi del 2022. Ed è qui che si apre un altro capitolo: la maggior parte delle perdite del colosso UNIPER è dovuta alla necessità di sopperire alla crisi energetica e di trovare liquidità per procurarsi il gas altrove, visto che l'import dalla Russia era stato ostacolato, un pò dall'Unione Europea e un pò dalle annose questioni, che hanno prodotto continui rallentamenti lungo la rete del Nord Stream 1 e 2, prima che accadessero gli attentati che hanno poi portato alla distruzione e allo spegnimento totale della rete. Finanche il blocco in soli 7 giorni dell'erogazione di gas attraverso il Transgas nell'ottobre di quest'anno. Per potersi approvvigionare di gas, la Germania ha dovuto pagarlo a un prezzo più elevato mettendo a rischio l'economia e la sopravvivenza di banche ed imprese. In pratica ha speso 10 miliardi di euro in più, già saliti a 12 aggiungendo ottobre e novembre.

 

Intanto l'utility tedesca ha avviato un arbitrato per ottenere un risarcimento di 11 miliardi da Gazprom. Per tutto il resto ci penserà lo Stato e il grattacapo pesa quanto 55 miliardi di euro.

Uniper nazionalizzata: come si è creato il buco da 55 miliardi

Come se non bastasse a trovare il coraggio di opporsi, il governo tedesco ha portato a zero, i derivati sui contratti di fornitura di gas a lungo termine che sono quindi stati svalutati per 3 miliardi di euro. Stessa sorte è toccata per strumenti finanziari a copertura delle forniture a lungo termine e che valevano circa 9 miliardi. Quindi in totale, sommando il tutto, è quanto basta ad allargare il buco già a 24 miliardi. A ciò però si aggiungono i 19 miliardi relativi al fondo per contratti onerosi che servono "per riflettere il rischio di un aumento dei costi per sostituire le forniture di gas russo non consegnate nel futuro".

Gli utili mancati su un terzo pacchetto di derivati, a causa dell'aumento dei prezzi di tutte le materie prime, hanno fatto perdere altri 11 miliardi di euro. Ed è così che si arriva a oltre 54 miliardi e il buco UNIPER giunge definitivamente ad una cifra che è vicina a toccare i 55 miliardi.

"In sintesi", si legge nella relazione, "la perdita netta di 40,374 miliardi di euro comprende circa 10 miliardi di euro di costi e circa 31 miliardi di euro di perdite future attese da effetti di valutazione su derivati e accantonamenti relativi alle riduzioni del gas russo al 30 settembre 2022". 

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