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Manovra 2023, Corte dei Conti: "Norme su contanti e Pos non coerenti con il Pnrr"

"Necessario che si utilizzino compiutamente le diverse misure di prevenzione e contrasto all'evasione che possono concorrere all’innalzamento dei livelli di fedeltà fiscale"

03 Dicembre 2022

Manovra 2023, Corte dei Conti: "Norme su contati e Pos non coerenti con il Pnrr"

(fonte: imagoeconomica)

"Alcune misure in materia di entrate generano alcune perplessità". Questo è quanto osserva la Corte dei conti in un documento sulla Manovra 2023, presentato ieri in tarda serata in un'audizione alle Commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato. Il riferimento è al tetto al contante alzato a 5mila euro e al via all'obbligo di Pos e pagamenti elettronici sotto i 60 euro. Scelte messe nella legge di bilancio dal Governo Meloni ma che, secondo la Corte dei Conti, non sarebbero in linea con gli obiettivi del Pnrr.

Manovra 2023, Corte dei Conti: "Norme su contanti e Pos non coerenti con il Pnrr"

"I buoni risultati dell’ultimo biennio hanno consentito di mantenere in equilibrio i conti pubblici, garantendo la sostenibilità di un processo redistributivo che ha assunto dimensioni di rilievo", afferma la Corte dei Conti. "E’ importante conseguire - sottolineano quindi i giudici contabili nel documento - significativi miglioramenti in termini di coerenza fiscale, ponendo al centro degli obiettivi pubblici un’efficace azione di contenimento dell’evasione che, nonostante i risultati conseguiti, rimane di dimensioni considerevoli". Il riferimento è al tetto al contante alzato a 5mila euro e al via all'obbligo di Pos e pagamenti elettronici sotto i 60 euro. Scelte che, secondo la Corte dei Conti, non sarebbero in linea con gli obiettivi del Pnrr.

Come più volte sottolineato dalla Corte, per far ciò "è necessario che si utilizzino compiutamente le diverse misure di prevenzione e contrasto, che possono concorrere all’innalzamento dei livelli di fedeltà fiscale, favorendo, attraverso l’uso delle tecnologie, l’emersione spontanea delle basi imponibili e supportando la necessaria azione di controllo dell’Amministrazione fiscale; ciò anche mediante l’impiego sistematico dei dati finanziari e, non ultima, un’efficace attività di riscossione".

"Non sembrano andare in questa direzione alcune delle misure della manovra - aggiunge dunque la Corte dei Conti - che interrompono un percorso intrapreso per la tracciabilità dei pagamenti, che ampliano l’area dei ricavi soggetti a regime forfettario o che propongono regimi di favore che, se consentono di ottenere un incremento del gettito immediato, ipotecano entrate future", conclude infine.

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