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Monte dei Paschi di Siena: al via aumento di capitale per 2,5 milioni. Titolo in rosso, crollano i diritti (-85%)

Settimo aumento di capitale in 14 anni. Savona, Consob: "Rischio di una forte volatilità del prezzo delle azioni dell'emittente"

17 Ottobre 2022

Monte dei Paschi di Siena: al via aumento di capitale per 2,5 milioni. Titolo in rosso, crollano i diritti (-85%

Lunedì si avvia l'operazione di aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro di Monte dei Paschi di Siena, dopo una settimana caratterizzata da forti tensioni sul titolo, che a Piazza Affari è arrivato a perdere fino ad oltre il 40%.

Oggi il titolo Mps, è sospeso con un aumento teorico dell'11% per poi virare in rosso (-2,6% a 2,009 euro). Per contro i diritti crollano, dopo le 10:30 perdono l'85% circa a 1,18 euro. Nel frattempo, il bond subordinato con scadenza al 2028, quello più liquido da 750 milioni di euro, vede il prezzo salire leggermente a 73,51, mentre il rendimento alla call, nel 2023, si muove laterale al 143,94% dopo aver toccato il 370% per timore del mercato che la banca non riuscisse a portare a compimento il rafforzamento patrimoniale.

L'operazione, che venerdì è stata autorizzata dalla Consob, terminerà il 31 ottobre, a cui seguiranno tre giorni per regolare l'eventuale quota di capitale inoptato. Per l'istituto finanziario più antico d'Italia, da anni in cerca di stabilità e rilancio, si tratta del settimo aumento di capitale negli ultimi 14 anni, così, con l'aumento del 2022 da 2,5 miliardi si arriva a 31,5 miliardi, circa 2 miliardi l'anno.

Impegno di 1.650 mln dal Tesoro e oltre 800 mln dalle banche del consorzio di garanzia

La raccolta che parte domani vede il Tesoro (azionista al 64%) impegnato a sottoscrivere fino a un massimo di 1.650 milioni di euro, mentre i fondi restanti dovranno essere reperiti sul mercato. Le nuove azioni verranno emesse a 2 euro ciascuna, l'operazione sarà interamente garantita. In settimana sono state trovate le somme e garanzie necessarie a lanciare l'operazione che servirà in larga parte (più di un terzo della somma totale) a finanziare una riorganizzazione aziendale che prevede il prepensionamento di 3.500 dipendenti. 

Le banche del consorzio di garanzia sono guidate da coordinatori globali Bank of America, Citigroup, Credit Suisse e Mediobanca, con Banco Santander, Barclays, Societé Generale e Stifel Europe come bookrunner. Il loro impegno e' di 807 milioni di euro, a cui si sommano 50 milioni da parte di Algebris.

Il totale, frazioni a parte, è di 2.499 milioni di euro, che esclude dal conteggio anche la quota del retail, i singoli risparmiatori, che si stima controllino circa il 25% del capitale e di cui non si può prevedere la risposta all'aumento.

Nonostante il periodo di crisi, l'aumento iperdiluitivo, con un rapporto di 374 nuove azioni ogni tre azioni possedute, che di fatto annulla il valore del capitale dei vecchi azionisti, può, come dimostrano i numeri, considerarsi positivamente concluso.

Bce, costo dell'aumento di 132 mln

Nel prospetto di venerdì la Bce mette in evidenza che il costo dell'aumento da 2,5 miliardi è di 132 milioni di euro, di cui 125 milioni richiesti dal consorzio delle banche collocatrici (Mediobanca, BofA, Credit Suisse e Citi) e da Algebris, che hanno sottoscritto l'inoptato. Un prezzo che produrrà un effetto negativo sui target della banca in merito al Tier 1 di 15 punti base nel 2024 e di 13 punti base nel 2026. 

"L'aumento in parola presenta caratteristiche di forte diluizione. Tale circostanza determina il rischio che durante il periodo di offerta in opzione delle nuove azioni si verifichi una forte volatilità del prezzo delle azioni dell'emittente, inclusa una sopravvalutazione del prezzo di mercato rispetto al suo valore teorico", avverte il presidente della Consob, Paolo Savona

Nello Srep, "la Bce ha evidenziato come i clienti affidati dal gruppo Mps abbiano beneficiato in maniera significativa delle misure di supporto pubblico statale, sia in termini di moratorie che di garanzie rilasciate, e che quindi l'emittente è esposto al rischio che, nel momento in cui tali misure vengano meno, la qualità del portafoglio crediti possa sensibilmente deteriorarsi". 

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