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"La Stampa" venduta per 60 milioni al gruppo Nem, Elkann- Agnelli dopo 100 anni di attività dicono addio all'editoria italiana

Nem di Enrico Marchi conquista la testata torinese, superata l’offerta pugliese di Finlad-Ladisa; ora si apre la partita per la cessione di Repubblica e delle radio Gedi: trattativa per oltre 100 milioni. Confermate le anticipazione de Il Giornale d'Italia

14 Ottobre 2025

John Elkann

John Elkann, fonte: imagoeconomica

La Stampa cambia editore. La testata torinese, simbolo della tradizione giornalistica italiana, passa da Exor – la holding della famiglia Agnelli-Elkann – a NordEst Multimedia (Nem), gruppo editoriale veneto guidato da Enrico Marchi, presidente di Save e Banca Finint.

L'accordo, secondo fonti vicine alla trattativa, sarebbe stato chiuso per una cifra compresa tra i 50 e i 60 milioni di euro. Si tratta di un passaggio di consegne destinato a segnare una svolta storica per Gedi, che si avvia così a completare il proprio disimpegno dal settore media.

Nem, già editore di testate come Il Messaggero Veneto e Il Piccolo, ha avuto la meglio sulla proposta concorrente della pugliese Finlad-Ladisa, presentando un piano industriale più solido e in continuità con l’attuale struttura operativa del quotidiano.

Addio all’editoria per gli Agnelli

Per John Elkann, presidente di Exor, questa cessione rappresenta la fine di un’era: dopo oltre un secolo di presenza nell’editoria italiana, la dinastia Agnelli esce di scena. Un percorso cominciato nel 1926 e che ha visto il gruppo controllare anche la testata Repubblica, tuttora in fase di dismissione.

Proprio su Repubblica, le voci si fanno sempre più insistenti: in pole position per rilevare la testata e le emittenti radiofoniche - Deejay, Capital, m2o - ci sarebbe il gruppo greco Antenna, riconducibile alla famiglia Kyriakou. Il valore dell’operazione sarebbe superiore ai 100 milioni di euro.

La Ladisa punta al Piemonte e al digitale

Finlad-Ladisa, rimasta fuori dalla partita per La Stampa, si consola con l'acquisizione de La Sentinella del Canavese e del sito HuffPost Italia. L’intenzione è quella di lanciare un nuovo quotidiano regionale piemontese e rilanciare la testata digitale con un approccio innovativo e sostenibile. Con oltre 200 milioni di euro di fatturato e 5.000 dipendenti, il gruppo pugliese conferma le proprie ambizioni nel settore, puntando su un modello editoriale sociale, territoriale e digitale.

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