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Cingolani: "Aumento dei prezzi del carburante è una truffa". E sul gas: "Fissare un tetto europeo sul prezzo"

Il ministro della Transizione ecologica in un'intervista a Sky TG24 si esprime sugli aumenti al carburante degli ultimi giorni. Per Cingolani è "una speculazione su cui guadagnano in pochi"

12 Marzo 2022

Roberto Cingolani

Roberto Cingolani (fonte: Lapresse)

L'aumento del prezzo del carburante in Italia è "una colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini", così Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica del governo Draghi si esprime a "Sky TG24", dichiarando che l'aumento vertiginoso causatosi negli ultimi giorni è "ingiustificato, non esiste motivazione tecnica di questi rialzi". L'aumento di benzina e diesel saliti a oltre 2 euro al litro viene collegato alla crisi in Ucraina.

Cingolani: "Aumento del carburante è solo speculazione"

Cingolani continua dicendo che la crescita dei prezzi "non è correlata alla realtà dei fatti, è una spirale speculativa su cui guadagnano in pochi". A causa del caro carburante, da lunedì 14 marzo, gli autotrasportatori indiranno uno sciopero. Lo ha annunciato Trasportounito, l’associazione italiana degli autotrasportatori professionisti, che sul suo sito scrive che "le aziende di autotrasporto sospenderanno a livello nazionale i loro servizi "per causa di forza maggiore"". Per il Codacons questo potrebbe prevedere un ulteriore aumento dei prezzi e dall'ente arriva l'invita al governo ad "azzerare immediatamente l’Iva su benzina e gasolio e ridurre le accise".

Il ministro passa poi al tema del gas, che ha visto anch'esso un aumento. Per Cingolani è impensabile non fissare "un tetto europeo per il prezzo del gas" aggiungendo che "chiunque esporta gas non può fare i conti senza l'Europa: serve un tetto massimo per il prezzo del gas, un costo appetibile da non affossare il mercato; si può discutere intorno a una cifra di 80 euro megawatt/ora che è già il doppio di quanto pagavamo un anno fa". "L'Italia sta pagando per non aver diversificato la produzione energetica. Anche con una spinta ambientalista falsa abbiamo ridotto la produzione di gas nazionale ma abbiamo continuato a consumarne. Ora dobbiamo diversificare e recuperare rapidamente il terreno perduto. Dopodiché serve una misura drastica".

Centrali nucleari? "Senza senso costruirne di nuove adesso", commenta lapidario Cingolani. "Se anche volessimo cambiare il nostro dosaggio energetico sarebbe tardi, ci vorrebbero anni, quello che possiamo fare è andare al massimo sul nostro gas (2,5 miliardi di metri cubi), che possiamo vendere alle piccole e medie imprese energivore a un prezzo controllato". "Quello che non dobbiamo fare è perdere il treno delle nuove tecnologie. Dobbiamo accelerare le sorgenti rinnovabili", conclude il ministro. 

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