22 Gennaio 2022
Per Confindustria Energia le prime misure prese in considerazione dal Governo sono insufficienti a contrastare i fortissimi incrementi di costi che si sono abbattuti sui settori industriali energivori, creando gravi conseguenze per la crescita del sistema Paese e per l’occupazione. Occorrono interventi strutturali e di politica industriale.
Lo ha ribadito Confindustria Energia alla luce delle prime bozze circolate relative al decreto-legge Sostegni in tema di caro energia: sono necessari interventi strutturali e di politica industriale per contrastare gli incrementi di costi, come accaduto in Francia e in Germania e come richiesto dalle associazioni aderenti a Confindustria, tra cui la massimizzazione della produzione nazionale di gas e l’incremento delle agevolazioni per i settori industriali energivori a maggiore rischio chiusura o delocalizzazione.
Per Confindustria Energia sembra emergere che le misure prese in considerazione dal Governo siano congiunturali e non strutturali. Si tratta di piccoli interventi spot senza una visione di lungo termine, insufficienti a contrastare i fortissimi incrementi di costi nei settori industriali energivori, che portano con sé gravi conseguenze per la crescita del sistema Paese e per l’occupazione.
Di fronte all'evidenza che questi incrementi del costo dell’energia perdureranno per un lungo periodo, influenzando negativamente l’economia del nostro Paese per i prossimi anni, Confindustria Energia auspica, pertanto, che gli interventi strutturali proposti vengano seriamente presi in considerazione e implementati dal Governo.
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