05 Novembre 2021
fonte: Twitter [https://twitter.com/PaoloBorg/status/1456625953405292545/photo/1]
L'esclusione della riforma delle concessioni balneari dal Ddl Concorrenza non poteva certo passare inosservata agli occhi dell'Europa. Ecco infatti che a meno di 24 ore dall'approvazione del disegno di legge da parte del governo Draghi la Commissione Europea ha richiamato ufficialmente l'Italia sulla questione, ormai da diversi anni elemento di dibattito politico a seguito della Direttiva Bolkestein. Il nostro Paese viene infatti nuovamente esortato a uniformare la propria legislazione con quella europea, anche se con molta probabilità per farlo l'esecutivo attenderà il responso del Consiglio di Stato.
Tramite la sua portavoce per il Mercato interno della Commissione, Sonya Gospodinova, la Commissione europea ha dichiarato di essere "al corrente dei recenti sviluppi nella legislazione italiana. È prerogativa delle autorità italiane decidere come affrontare la riforma del regime delle concessioni balneari. Per la Commissione è importante il contenuto non la forma che prenderà questa riforma".
Tuttavia, la Commissione ha ribadito come resti "importante che le autorità italiane mettano rapidamente in conformità la loro legislazione, e le loro pratiche relative alle attribuzioni delle concessioni balneari, con il diritto europeo e la giurisprudenza della Corte di Giustizia".
Il tema delle concessioni non è stato però totalmente stralciato dal Ddl Concorrenza. Su spinta del presidente del Consiglio Draghi è stato infatti inserito all'interno della cosiddetta "operazione trasparenza". Attraverso quest'ultima potrà infatti essere effettuata una mappatura delle concessioni attualmente in vigore, che potranno essere liberamente consultate dai ogni cittadino ne abbia la necessità.
Un'osservazione, quella della Commissione, che alle orecchie di Roma è suonata più come un rimprovero su una questione per la quale non ormai non è più concesso rimandare. Il governo infatti sembrerebbe intenzionato a intervenire nel breve periodo, ma soltanto successivamente alla sentenza del Consiglio di Stato, chiamato a pronunciarsi sull’applicazione della legge di Bilancio del 2019. Una legge che al suo interno vedeva la proroga delle attuali concessioni demaniali marittime fino al 2034.
Va ovviamente ricordato come la Legge di bilancio fosse stata approvata dall'allora governo giallo-verde con a capo il M5S e la Lega, quest'ultima da sempre strenua oppositrice di ogni modifica all'attuale regime delle concessioni. A conferma di ciò, lo stralcio della riforma delle concessioni balneari è stato salutato con entusiasmo proprio dal segretario del Carroccio Matteo Salvini, che nella giornata di ieri ha dichiarato: "La Lega ha evitato il ritorno alla direttiva Bolkestein, che avrebbe messo a rischio il futuro di migliaia di aziende e decine di migliaia di posti di lavoro".
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