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Pil Eurozona: previsioni in crescita dal secondo trimestre (+1,5%), bene il manifatturiero (+0,8%)

Dallo studio Eurozone economic outlook curato da Istat, Ifo e Kof le previsioni dal secondo trimestre sono in crescita anche se è l'incertezza dovuta alla pandemia a fare da padrona

29 Marzo 2021

Pil Eurozona: previsioni in crescita dal secondo trimestre (+1,5%), bene il manifatturiero (+0,8%)

Pil dell’Eurozona in crescita dal secondo trimestre: è questa la nota positiva dello studio dell'Eurozone economic outlook curato da Istat, Ifo e Kof, anche se a permanere resta l’incertezza. Lo studio avverte che, per il primo trimestre dell’anno, il calo sarà dello 0,4%, per poi migliorare successivamente: secondo le stime salirà dell’1,5% nel primo, 2,2% nel terzo.

Il documento sottolinea, tuttavia che “il quadro previsivo è soggetto ad un’elevata incertezza causata dalla possibile ripartenza dei contagi. A pesare è soprattutto l’andamento delle campagne vaccinali, sinora incerto, ma può esserlo in positivo anche quella ventata di risorse fresche pronte ad arrivare con il piano Next Generatio Eu, volto a sostenere la ripresa nel terzo trimestre ’21. Come facilmente intuibile la ripresa dipende dall’andamento della pandemia e dalle restrizioni conseguenti mentre i segnali positivi arrivano dalle economie americane e cinesi che potrebbero servire da traino per una ripresa economia globale.

I maggiori segnali positivi giungono dal manifatturiero: a gennaio, la produzione industriale è aumentata (+0,8% rispetto al mese precedente). Francia e Italia hanno segnato gli aumenti più accentuati, mentre in Spagna e Germania la produzione si è leggermente contratta. A febbraio, l'indicatore Esi è aumentato spinto dai miglioramenti registrati nel settore manifatturiero, diffusi tra le componenti.

La produzione industriale è prevista segnare un aumento congiunturale dell'1,6% nel primo trimestre 2021 per poi decelerare tra aprile e giugno (+1,2%) quando il tasso di crescita su base annua risulterà superiore al 24%, rispetto agli stessi mesi del 2020 contraddistinti dalla presenza del periodo di lockdown, che aveva caratterizzato quasi tutti i paesi dell’area. Nel terzo trimestre del 2021, la dinamica congiunturale registrerebbe un ulteriore miglioramento (+1,3%).

A breve termine le prospettive, in particolare in alcuni settori, come quello dei servizi, restano ancora molto incerte. “L'inizio delle campagne di vaccinazione nei paesi dell’area costituisce un segnale positivo per le aspettative. Tuttavia, dall'inizio di marzo in poi la situazione pandemica ha iniziato a peggiorare quasi ovunque con una ripresa delle misure di contenimento in alcuni paesi. Ad ogni modo, questi effetti negativi sono attesi avere solo un impatto transitorio sull'economia", si spiega nello studio.

Notizie non positive arrivano, invece, dalla ripresa degli investimenti che procede al rallentatore: “Da un lato, la sottoutilizzazione della capacità produttiva e l'elevata incertezza sull'evoluzione della pandemia influenzeranno negativamente le aspettative delle imprese. Dall’altro, la fase di ripresa del commercio internazionale è attesa proseguire, sostenuta dal deciso rafforzamento dei ritmi produttivi in Cina e negli Stati Uniti” è scritto nello studio.

Di conseguenza nel primo trimestre gli investimenti fissi lordi manterrebbero un profilo congiunturale debole (+0,2%) per poi accelerare nei due trimestri successivi (rispettivamente +1,5% e +1,9%). I consumi privati dovrebbero diminuire nel primo trimestre (-1,5%) a causa delle nuove misure di contenimento, ma sono attesi rimbalzare nel secondo e terzo trimestre (+1,8% e +2,9%).

Su l’inflazione: nel primo trimestre, il tasso di inflazione tendenziale dovrebbe attestarsi al +1,1%. In base alle ipotesi tecniche che nell'orizzonte di previsione il prezzo del Brent rimanga al livello di 62 dollari al barile e che il tasso di cambio dollaro/euro sia stabile a 1,21 la pressione sui prezzi dovrebbe aumentare leggermente a partire dal secondo trimestre legandosi alla ripresa della domanda e alla robusta crescita tendenziale dei prezzi del petrolio. Il tasso di crescita annuale dell'Ipca, l'indice armonizzato, accelererà all’1,8% nel secondo trimestre e al 2,1% in terzo.

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