Sabato, 06 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Pensioni, Inps: il 59,6% è sotto i 750 euro

Questo il risultato della ricerca dell'Osservatorio Inps sulle pensioni. Se si considerano solo le donne la percentuale si impenna: 72,6%

25 Marzo 2021

Inps

Inps (fonte foto Lapresse)

6 pensioni su 10, nel nostro Paese, sono sotto ai 750 euro mensili. A rilevarlo l’Osservatorio sulle pensioni Inps. Le pensioni sotto i 750 euro in Italia sono il 59,6%, se si parla delle sole donne, invece, la percentuale arriva addirittura al 72,6%. Anche se bisogna dire che questi numeri possono essere considerati solo parzialmente indicatori di povertà perché molti pensionati hanno, spesso, anche altri redditi.

Nella ricerca si evidenzia come delle 10.608.976 pensioni con importo inferiore a 750 euro, solo il 43,0%, cioè 4.009.862, beneficia di prestazioni legate a requisiti reddituali bassi, quali integrazione al minimo, maggiorazioni sociali, pensioni e assegni sociali e pensioni di invalidità civile. In questo contesto il divario tra i due sessi è accentuato: per gli uomini la percentuale di prestazioni con importo inferiore a 750 euro scende al 36,8% e se si analizza la situazione della categoria vecchiaia, si osserva che questa percentuale scende al 21,2% e di queste solo il 19,9% è costituito da pensioni in possesso dei requisiti a sostegno del reddito. Sempre per gli uomini, oltre un terzo delle pensioni di vecchiaia è di importo compreso fra 1.500 e 3.000 euro.

Le pensioni in vigore al 1 gennaio 2021 sono 17.799.649, di cui 13.816.971 (il 77,6%) di natura previdenziale e 3.982.678 (il 22,4%) di natura assistenziale. L’importo complessivo annuo è pari a 212,9 miliardi di euro di cui 190 miliardi sostenuti dalle gestioni previdenziali e 22,9 miliardi da quelle assistenziali. L'Osservatorio Inps ricorda come nel 2020 siano state liquidate 1.182.971 pensioni delle quali il 40,7% di natura assistenziale. Un numero questo, si legge ancora, che registra "una linea di tendenza crescente che passa da 465mila nel 2003 a 587mila nel 2019, per poi scendere a 481mila nel 2020; anche le percentuali sul totale hanno una linea crescente arrivando a valori intorno al 50% dal 2012 al 2019, per poi diminuire nel 2020 al 41%; l’età media alla decorrenza ha un andamento sinusoidale tra i valori estremi di 68 e 70 anni".

Il 48,9% delle pensioni è in carico alle gestioni dei dipendenti privati delle quali quella di maggior rilievo (94,7%) è il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti che gestisce il 46,3% del complesso delle pensioni erogate e il 59,1% degli importi in pagamento. Le gestioni dei lavoratori autonomi erogano il 28,0% delle pensioni per un importo in pagamento pari al 24,2% del totale, mentre le gestioni assistenziali erogano il 22,4% delle prestazioni con un importo in pagamento pari al 10,8% del totale.

Prendendo in analisi i dati per categoria di pensione l'Inps osserva che le prestazioni di tipo previdenziale sono costituite per il 67,6% da pensioni della categoria vecchiaia di cui poco più della metà (57,2%) erogate a soggetti di sesso maschile, per il 6% da pensioni della categoria invalidità previdenziale di cui il 54,7% erogato a maschi e per il 26,4% da pensioni della categoria Superstiti che presentano un tasso di mascolinità pari al 12,3%. Le prestazioni assistenziali invece sono costituite per il 20,2% da pensioni e assegni sociali di cui il 37,1% erogate a soggetti di sesso maschile, il restante 79,8% delle prestazioni è erogato ad invalidi civili sotto forma di pensione e/o indennità, con un indice di mascolinità del 41,2%.

 

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x